Cardiologi, in inverno è importante anche adeguare la terapia
Il gelo è nemico del cuore: il pericolo di infarto cresce infatti fino al 34% in chi è a rischio cardiovascolare e fa grossi sforzi fisici al gelo, specialmente al mattino presto, perché il mix di freddo e fatica fa salire la pressione arteriosa e il battito cardiaco aggravando ulteriormente il rischio di attacchi cardiaci. A mettere in guardia sulla relazione 'pericolosa' tra bassa temperatura e rischio di infarto sono i cardiologi, in occasione del 79/mo Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC). Nelle giornate invernali particolarmente rigide cresce infatti il pericolo, con il freddo intenso che può mandare in tilt il cuore nei soggetti ad alto rischio cardiovascolare, perché la vasocostrizione da temperature polari può provocare la rottura delle placche aterosclerotiche.
E il pericolo di infarto aumenta di 6 volte anche nei giorni successivi a infezioni respiratorie come raffreddore, tosse o influenza, molto comuni in inverno. Il pericolo, insomma, sussiste ogni volta che la temperatura scende sotto lo zero.
Il suggerimento, avvertono gli esperti, è anche quello di 'aggiustare' dal cardiologo la terapia anticoagulante, riducendo l'esposizione al freddo attraverso abbigliamento e riscaldamento adeguati.
Il successo della procedura non dipende dal tipo di energia utilizzata per l'ablazione come dimostrano i recenti studi. "Pensiamo, quindi, che più di energia sia una questione di strategia"
Con uso tempestivo +50-70% di sopravvivenza ad arresto cardiaco
Allo stroke sopravvivono 45mila pazienti, che si trovano però a fare i conti con deficit motori (il 40% di loro) e cognitivi (più del 50%)
È un dispositivo temporaneo, utile soprattutto nei bambini
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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