Fa superare al farmaco la barriera del cervello: bene i primi test in vitro
Una proteina prodotta da uno scorpione africano potrebbe essere l''arma in più' per sconfiggere il Glioblastoma Multiforme, un tumore cerebrale molto aggressivo. Lo ha scoperto una ricercatrice italiana, il cui progetto è arrivato in finale al concorso della Fondazione 'Falling Walls' di Berlino. "Gli studi realizzati durante il mio dottorato - spiega Eleonora Vannini del Cnr di Pisa - avevano dimostrato che, se somministrato intracerebralmente, il Cnf1, una proteina prodotta da alcune forme di Escherichia Coli, non solo è in grado di bloccare la crescita del glioblastoma multiforme provocando la morte delle cellule tumorali, ma è anche capace di mantenere sani i neuroni peritumorali, mantenendone funzionalità e architettura.
fonte: ansa
Scienziati Ieo Milano scoprono come eludere il meccanismo per cui questo cancro al cervello sfugge alle terapie
Arcella: "Alcuni composti naturali presenti nel petit grain potrebbero interferire con i meccanismi che regolano la crescita e la migrazione delle cellule tumorali"
La decisione della Commissione Europea (CE) sulla domanda di autorizzazione all'immissione in commercio (AIC) è attesa nella prima metà del 2025
Strumento strategico per dermatologi e chirurghi nella gestione dei pazienti a rischio, la microscopia confocale riflettente consente di studiare in profondità le lesioni sospette senza bisogno di bisturi
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
Commenti