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Studio Usa: i fritti aumentano il rischio di morte

Nutrizione Redazione DottNet | 23/01/2019 14:01

Il lavoro si riferisce alle donne in menopausa

Mangiare troppi fritti fa male alla salute: in particolare nelle donne, il loro consumo regolare è associato a maggior rischio di morte per tutte le cause, specie quelle cardiovascolari.  Lo rivela un lavoro sul British Medical Journal, condotto da Wei Bao, epidemiologo del College of Public Health presso la University of Iowa.  Lo studio ha coinvolto 106.966 donne in menopausa di 50-79 anni (coinvolte nello studio Women's Health Initiative) tra 1993-1998, e seguite fino al febbraio 2017. Durante il periodo di monitoraggio sono avvenuti 31.588 decessi, 9.320 per cause cardiovascolari, 8.358 per tumori e 13.880 per altre cause.

Gli esperti hanno trovato che il consumo quotidiano di pollo fritto si associa a un rischio di morte per qualsiasi causa maggiore del 12% e un rischio di morte per cause cardiovascolari del 13% maggiore (rispetto a chi ne consuma poco).

La frittura di pesce, il classico pesce panato e patatine fritte, consumate tutti i giorni sono associate a un rischio di morte per qualsiasi causa del 7% maggiore, del 13% maggiore per cause cardiovascolari.    Per quanto si tratti solo di uno studio di osservazione, i risultati suggeriscono che moderando il consumo di cibi fritti, specie da fast food, si possa incidere in modo significativo sulla salute pubblica.

fonte: British Medical Journal

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