La carenza è legata alla glicemia alta, ma si tratta di uno studio solo osservazionale
La vitamina D potrebbe proteggere dal diabete, aumentando la sensibilità all'insulina e riducendo i valori glicemici. Lo suggerisce lo studio pubblicato sulla rivista Menopause, giornale ufficiale de The North American Menopause Society (NAMS), e condotto da José Aldrighi, dell'Università di San Paolo in Brasile, su 680 donne di età compresa fra 36 e 74 anni. Non si tratta della prima ricerca a collegare una carenza di vitamina D al diabete. La vitamina D potrebbe avere un ruolo nei meccanismi patogenetici che predispongono al diabete influenzando la resistenza all'insulina e la funzione delle cellule pancreatiche che producono insulina. La relazione tra vitamina D e insulino-resistenza potrebbe essere basata su processi infiammatori, in quanto - secondo quanto riferito in un lavoro condotto di recente presso la University Medical Center di Amsterdam da Suat Simsek - in condizioni di carenza di questa vitamina sono stati osservati marcatori di infiammazione.
Ciò nondimeno, per provare un eventuale nesso di causa ed effetto, scrive Simsek su The Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology servirebbero degli 'studi clinici randomizzati' che dimostrassero sia che il diabete sia prevenibile con integrazione di vitamina D, sia che l'insulino-resistenza e la sensibilità all'insulina migliorino con tale integrazione.
fonte: menopause
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