Discussione su Aggregazioni funzionali, certificazioni Inail e disponibilità economica
Dopo la ripresa delle trattative per il rinnovo dell' Accordo collettivo nazionale della medicina generale, "il prossimo appuntamento in Sisac è stato fissato per il 14 marzo dove si entrerà nel vivo delle trattative". Lo rende noto Intesa Sindacale, che ieri ha partecipato all' incontro in Sisac rappresentata da Nicola Paoli, (Cisl Medici), Pasquale Ortasi (Simet), Antonio Fania (Sumai) e Francesco Giacovelli (Cgil). Intesa Sindacale - si legge in una nota - ha messo l' accento sull' interpretazione autentica riguardante le aggregazioni funzionali (Aft) che a tutt' oggi hanno diverse declinazioni a livello delle Regioni e Province autonome non in linea con i dettati dell' accordo nazionale.
Altri argomenti sottolineati da Intesa Sindacale sono i capitoli riguardanti le violenze nella continuità assistenziale, la definizione del capitolato riguardante l' Emergenza Sanitaria Territoriale (su cui si insisterà per il passaggio alla dipendenza) e la medicina penitenziaria, i giovani che le aziende pescano dalle graduatorie nuove. Infine - fanno sapere le organizzazioni aderenti a Intesa Sindacale - abbiamo espresso le nostre perplessità sulle certificazioni Inail, incomprensibili nell' attuazione della Finanziaria di dicembre e che necessitano per lo meno di un accordo sindacale comune tra Inail, Sisac e sindacati della medicina generale. Da parte Sisac, siamo stati messi al corrente che tra le 12 priorità elencate per l' avvio dei lavori c' è pronta anche la trattazione sull' App (Anticipo prestazione previdenziale) riguardante l' affiancamento di un medico giovane ad un medico di assistenza primaria che abbia titolo per un potenziamento anticipato.
Di Silverio: “Le urgenze, per la verità sempre garantite, continuano ad esserlo, ma le criticità rispetto ad alcune prestazioni soprattutto quelle che non sono urgenti, danno il senso di un universalismo selettivo già presente"
Filippi: “Non abbiamo nessuna fretta di sottoscrivere un contratto definanziato, anche perché parte degli aumenti dello stipendio tabellare sono già presenti in busta paga"
Tra il 2025 ed il 2040 il rapporto tra iscritti e pensionati passerà da 1,5 a 4,9: tra 15 anni potremmo avere 220mila medici senza lavoro o scappati all’estero
Di Silverio: Subito l’emanazione dell’atto di indirizzo. Quici: In assenza di risposte, proclameremo lo stato di agitazione. Scotti: Impulso immediato al percorso per gli atti di indirizzo . Grasselli: stringere i tempi
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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