Azioni avviate per non aver ricevuto il corretto trattamento economico
Diciannove milioni di euro. Questa la cifra riconosciuta dalla Corte d'Appello di Roma in favore di medici ex specializzandi tra il 1978 ed il 2006, che non hanno ricevuto dallo Stato italiano il corretto trattamento economico, nonostante fosse previsto dalle direttive Ue. Con la sentenza 1030 del 13 febbraio 2019, la Corte d'Appello ha infatti riconosciuto a 490 camici bianchi 15 milioni di euro e con la stessa sentenza è stata riformata la posizione di altri 172 medici che avevano perso in primo grado, aggiungendo 4 milioni di euro in loro favore.
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti
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