Rezza (Iss), stagione forte per il secondo anno consecutivo
Contrariamente alle previsioni iniziali di un'annata più 'soft', la stagione influenzale di quest'anno è stata piuttosto 'cattiva', quasi come quella da record del 2017-2018: più di 7,6 milioni gli italiani ammalatisi finora, ma il bilancio finale potrebbe arrivare a 8 milioni. In quasi metà delle regioni il periodo epidemico è terminato, ma ci si continua ancora ad ammalare. Nell'ultima settimana sono state colpite 179mila persone, secondo i dati inviati dai medici sentinella all'Istituto superiore di sanità (Iss).
Tra il 18 e 24 marzo si è arrivati a 2,9 casi per mille assistiti, un'incidenza molto vicina alla soglia di base di 2,74 casi che segna la fine del periodo epidemico, raggiunto in Piemonte, Val D'Aosta, Lombardia, la provincia autonoma di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Campania, Puglia e Basilicata.
Rezza però non è tanto sorpreso che anche questa stagione sia stata forte. "In genere, a un anno con un'epidemia consistente, ne segue una meno intensa - sottolinea -, ma è pur vero che l'anno scorso, la stagione più forte degli ultimi 15 anni, c'era stata l'anomalia dei virus di tipo B che avevano dominato. Era quindi plausibile che quest'anno si avesse una stagione forte dominata dai ceppi di tipo A". Quello che invece stupisce, aggiunge Rezza, "è come il virus AH1N1, quello pandemico, continui di anno in anno a colpire tante persone. Tutti ci aspettavamo che ne arrivassero di più dall'H3N2". Nel complesso, dall'inizio della stagione, i ceppi A di sottotipo H1N1 rappresentano il 47% dei virus circolanti, e quelli H3N2 il 44%.
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