Iss, raggiunto l'obiettivo Oms con la riduzione del 65% dei decessi
Sconfiggere l'epatite C è davvero possibile. Le terapie con farmaci ad azione diretta anti-Hcv eliminano completamente il virus in oltre il 96% dei pazienti trattati. "L'Italia ha raggiunto così il primo obiettivo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) dell'eradicazione dell'Hcv: quello della riduzione del 65% delle morti collegate all'epatite C", ha commentato il direttore del Centro nazionale per la Salute Globale dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) Stefano Vella (nella foto).
"Stiamo andando verso il raggiungimento degli altri obiettivi Oms di eliminazione dell'Hcv - ha aggiunto - a patto di mantenere alto il numero dei pazienti trattati". "L'Italia, con oltre 180 mila trattamenti, può vantare una delle più vaste esperienze in questo ambito.
"Con questi risultati siamo andati anche oltre l'obiettivo che ci eravamo prefissati, poichè grazie all'efficacia dei farmaci possiamo dire che il controllo completo del virus avviene nel 98% dei casi", ha sottolineato Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit. Tuttavia, per eliminare totalmente il virus è fondamentale mantenere alto il numero delle persone in terapia con uno screening mirato su particolari gruppi a rischio: dai tossicodipendenti che fanno uso di droghe per via endovena, ai detenuti, omosessuali, chi fa piercing e tatuaggi in ambienti non sufficientemente sterilizzati. Esiste infatti una percentuale del 20% di persone, secondo i dati raccolti dall'Aisf che sono portatori del virus ma non lo sanno: dai 120 ai 150 mila infetti inconsapevoli.
"Prima ancora di questo risultato - ha sottolineato Andreoni - l'Oms aveva inserito l'Italia tra i 12 Paesi in linea con i parametri per l'eliminazione del virus. Oggi l'obiettivo raggiunto è ancora più interessante se pensiamo che negli ultimi anni il nostro Paese registrava l'1% della popolazione affetta dal virus Hcv: come dire da 600 mila a 1 milione di persone infette, il doppio rispetto alla Francia, per esempio". "Raggiungere gli obiettivi attesi dall'uso di farmaci antivirali - ha concluso Loreta Kondili, responsabile scientifico della piattaforma Piter - è legato non solo alla loro elevatissima efficacia e all'ottimo profilo di sicurezza, ma anche allo sviluppo di ricerca appropriata per valutare il loro impatto sulla vita reale in un contesto epidemiologico come quello italiano, che ha mantenuto il primato di alta prevalenza in Europa per l'infezione da Hcv".
Aodi: “Le linee guida dell’OMS sono essenziali, ma da sole non bastano, e soprattutto servono finalmente fatti e non certo parole da parte della stessa Organizzazione Mondiale della Sanità"
Progetto Inf-Act termina a fine anno. Il futuro? Forneris: "La nostra rete è una forza, decisori politici e alte sfere della ricerca non dimentichino l'irripetibile sforzo fatto"
Assicurare immunizzazione a tutti i nuovi nati nel primo anno di vita e linee guida univoche
Per la stagione 2025/2026 i produttori di vaccini vivi attenuati o vaccini trivalenti a base di uova dovrebbero includere tre ceppi di virus
Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori
Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna
Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine
Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età
Commenti