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Epatite C, dal 1989 ha causato circa 100mila vittime in Italia

Infettivologia Redazione DottNet | 25/07/2019 14:33

Ancora circa 200mila casi sommersi, spot sulla Rai per scovarli

Dalla scoperta del virus, nel 1989, l'Epatite C ha causato oltre centomila morti in Italia e ancora oggi, nel nostro Paese, sono stimate esservi 200mila persone con infezione. Ma oggi, grazie a terapie in grado di eliminarlo, siamo a un punto di svolta per 'dare una spallata' al virus. Per sensibilizzare la popolazione sul ruolo che ognuno può avere in questa battaglia, è stato lanciato uno spot che andrà in onda su tutti i canali radio e tv della Rai, su Rai Social e Rai web.

L'iniziativa, presentata oggi nella Sala Nassirya del Senato, in vista della Giornata Mondiale delle epatiti del 28 luglio, è promossa dalla Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali (Simit) e dall'Associazione Italiana Studio del Fegato (Aisf).

Una volta contratta, l'epatite C (Hcv) può restare silente per anni ma in alcuni casi può evolvere in cirrosi o tumore del fegato. L'Italia, grazie alle politiche di accesso al trattamento, si colloca tra i 12 Paesi avviati a raggiungere il traguardo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) dell'eliminazione dell'infezione entro il 2030. A patto però di mantenere alto il numero degli individui trattati. "Fino ad oggi oltre 185mile persone sono state trattate con i nuovi antivirali e, in poche settimane, nel 97% dei casi sono guariti. Manca ancora però all'appello un'ampia fetta di popolazione, che è ignara di aver contratto il virus", spiega Massimo Galli (nella foto), presidente Simit.

"Aiutaci a cancellare l'epatite C!" è pertanto lo slogan dello spot che si rivolge a tutta la società civile, con l'obiettivo di far emergere il sommerso. "Una particolare attenzione - aggiunge Salvatore Petta, segretario Aisf - va dedicata a chi ha avuto trasfusioni di sangue prima degli anni '90, ai portatori di tatuaggi, e a popolazioni a rischio, come tossicodipendenti o detenuti per i quali bisogna istituire programmi specifici di screening". Ad aderire alla campagna anche Ferrovie dello Stato, che contribuirà ad amplificarne il messaggio diffondendo lo spot nei suoi canali.

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