"Le soluzioni per tutelare i camici bianchi sono soprattutto organizzative"
Gli episodi di violenza agli operatori sanitari crescono e cominciano a interessare anche 'oasi' fino ad oggi immuni, come lo studio del medico di famiglia, tradizionalmente luogo di un rapporto di fiducia con il paziente. "Negli ultimi tempi abbiamo registrato alcuni casi che riteniamo preoccupanti, perché fino ad oggi si trattava di un area poco interessata dal fenomeno, visto il rapporto fiduciario e diretto del medico di famiglia con i pazienti. E' chiaro che oggi esiste un problema di rapporto con la professione medica: la popolazione percepisce una riduzione di assistenza e in qualche modo reagisce", spiega il segretario nazionale della Fimmg Silvestro Scotti, ricordando due episodi avvenuti a Napoli: un medico di famiglia aggredito durante una visita domiciliare e uno accoltellato in un intervento con una paziente in assistenza domiciliare.
Per Scotti "le soluzioni per tutelare i camici bianchi sono soprattutto organizzative. Serve una 'ristrutturazione' dell' assistenza che integri le diverse professionalità e dia risposte diurne efficaci", ha detto al margine della presentazione, a Roma, del protocollo d' intesa tra Federazione italiana medici di medicina generale e Croce rossa italiana per promuovere la campagna contro le aggressioni a medici e infermieri 'Non sono un bersaglio'. "Attraverso questa iniziativa - continua Scotti - Croce rossa e Fimmg lavoreranno per informare i cittadini su questo fenomeno che ormai sta superando i limiti di tolleranza. E rischia anche di far crollare le 'vocazioni' verso la professione medica nel nostro Paese. Per i giovani è sicuramente poco attraente un mestiere in cui, rispetto al passato, si guadagna meno, non c' è riconoscimento sociale e il rischio di buscarle è elevato'". medici di famiglia e di guardia medica - ha osservato Francesco Rocca, presidente Cri -sono in prima linea nel rapporto con i cittadini. E sono conseguentemente esposti a questo fenomeno in crescita che ci preoccupa enormemente. La Croce rossa è nata per proteggere medici, infermieri e soccorritori in scenari di guerra. Ma oggi il campo di battaglia è anche questo. Il numero di aggressioni è inquietante, è ancora di più lo è il sommerso, ciò che non viene denunciato".
Il professionista non diponeva il ricovero della sua assistita e, a seguito dell’aggravarsi delle condizioni, la donna decedeva dopo un accesso in emergenza
"Con questi metodi le ASL tentano di imporre surrettiziamente un tetto di spesa o un budget di spesa tentando di mistificarlo con il rispetto della appropriatezza prescrittiva che è ben altra cosa"
Rossi: "Questo importante traguardo rappresenta un riconoscimento concreto del ruolo clinico e gestionale della Medicina Generale nella presa in carico integrata dei pazienti con patologie croniche complesse"
"Basta con immotivate sanzioni contro medici di medicina generale di Cosenza"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
dottnet.title.comments