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Scotti: sulle prescrizioni i medici mirano all'interesse del paziente

Medicina Generale Redazione DottNet | 30/07/2019 17:43

"Come Fimmg abbiamo richiesto che vi sia una raccolta dei dati SOGEI sulle nostre prescrizioni che dimostri chiaramente se sono i cittadini a scegliere il farmaco cosiddetto "di marca" e se i medici mantengono la loro responsabilita' di indirizzo"

 "Un incontro fattivo, tempestivo ed efficace, che evidenzia la sensibilita' del senatore Sileri su temi di grande importanza per la salute dei cittadini. Temi sui quali e' importante fare presto chiarezza viste le preoccupazioni nate tra i nostri assistiti per le polemiche innescate da una visione economicistica e semplicistica sulle posizioni espresse nella presentazione dei dati OSMED da parte di AIFA e dei cosiddetti esperti". Con queste parole il Segretario Generale FIMMG Silvestro Scotti ha voluto ringraziare Pierpaolo Sileri, Presidente della 12 Commissione permanente (Igiene e Sanita') del Senato, per la convocazione che martedì ha visto al tavolo le principali societa' scientifiche e professionali mediche e le associazioni dei pazienti con in testa Federanziani (quest' ultima tra i promotori dell' incontro).

"Gia' per il mese di settembre - dice Scotti - e' stato previsto un secondo incontro che coinvolgera' anche AIFA.

Come FIMMG abbiamo richiesto che vi sia una raccolta dei dati SOGEI sulle nostre prescrizioni che dimostri chiaramente se sono i cittadini a scegliere il farmaco cosiddetto "di marca" e se i medici mantengono la loro responsabilita' di indirizzo finalizzata solo all' interesse del paziente, e non a imposizioni prescrittive sottese a non far sostituire i farmaci senza motivazioni professionale o peggio con motivi in contrasto con la deontologia. Solo con questi dati potremo parlare di fatti. Su questo tema - continua Scotti - esistono una serie di questioni che ai medici sono ben note e che andrebbero risolte per aiutare i pazienti a non entrare in confusione, dovendosi riferire non piu' ai nomi dei farmaci bensi' delle molecole e con scatolette tutte uguali anche se contenenti farmaci diversi, con la conseguente difficolta' di pazienti anziani o badanti stranieri nella gestione della corretta adesione terapeutica".

"Parliamo del cosiddetto rischio connesso ai farmaci detti LASA (Look Alice, Sound Alike) - precisa Scotti -, conosciuti anche come farmaci sosia, vale a dire quei farmaci che possono essere facilmente confusi con altri per una notevole somiglianza grafica della scatola o fonetica del nome. Su questo tema nel 2010 era stato lanciato un interessante progetto di sorveglianza da parte del ministero della Salute con la pubblicazione di un documento a cui aveva partecipato anche l' esperto di AIFA, del quale pero' non si e' saputo piu' nulla, a mio avviso colpevolmente, visto che in questi 9 anni la quota di popolazione anziana e con piu' patologie e' aumentata esponenzialmente".  

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