
In coloro che hanno un rischio genetico di svilupparlo mancano alcune specie
I bambini ad alto rischio genetico di sviluppare il diabete di tipo 1 hanno una flora batterica intestinale diversa rispetto a quelli con basso rischio. A individuare il legame tra la malattia e la composizione del microbioma dell'intestino è uno studio pubblicato su Nature Communications, che suggerisce come il rischio genetico possa modellare la risposta di un individuo a fattori ambientali nello sviluppo di malattie autoimmuni. Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune che si sviluppa durante l'infanzia o l'adolescenza e che richiede un trattamento intensivo permanente con insulina. Nel suo sviluppo svolgono un ruolo sia fattori ereditari che ambientali e, tra questi ultimi vi è la flora intestinale, che è legata a alimentazione e stili di vita e ha un ruolo importante nella maturazione del sistema immunitario.
Per il nuovo studio, ricercatori svedesi hanno analizzato in campioni di feci di 403 bambini dell'età di un anno, esaminando il loro rischio genetico in base ad alcune variazione dei geni HLA, che svolgono un ruolo importante nel sistema immunitario e che rappresentano i più forti fattori di rischio genetico per il diabete 1.
fonte: Nature Communications
Diagnosi precoci e terapie mirate per invertire la tendenza
Buzzetti, Presidente SID "Mai come quest’anno il diabete di tipo 1 è stato così presente nel programma scientifico"
Altri 4,1 milioni di malati morti precocemente entro l'anno, ia causa di cure inadeguate o diagnosi mancate
Secondo uno studio svedese, che ha esaminato oltre 400mila pazienti, gli uomini devono temere gli effetti del diabete di tipo 2. Le donne quelli del tipo 1
Si tratta di un nuovo farmaco per conservare la funzione beta internazionale: è la ricerca Fabulinus, e quello del pediatrico fiorentino è l'unico centro italiano attivo coinvolto
Soprattutto se rossa e lavorata, analisi su 2 milioni di persone
Con il nuovo sensore FreeStyle Libre 2 Plus le persone possono visualizzare il proprio glucosio con una rapida occhiata al cellulare e prendere decisioni appropriate ora con un’accuratezza migliorata (8,2%) e indicato per l’uso dai 2 anni in su
In Italia, secondo le proiezioni Istat, se proseguisse il trend in crescita degli ultimi decenni, nel 2040 il dieci per cento della popolazione avrà il diabete
Commenti