Canali Minisiti ECM

Con uno stretto controllo della pressione benefici anche per cervello

Cardiologia Redazione DottNet | 28/08/2019 12:33

La pratica è associata a un minor numero di cambiamenti avversi, il che potrebbe significare minori rischi di demenza e compromissione cognitiva

Tenere sotto controllo la pressione ha dei benefici anche per la salute del cervello. La pratica, auspicabilmente quotidiana, è associata a un minor numero di cambiamenti avversi, il che potrebbe significare minori rischi di demenza e compromissione cognitiva. Chi soffre di ipertensione e ha dei valori di pressione massima sotto i 120, un valore definito di controllo intensivo, ha infatti una piccola ma significativamente più bassa quantità di lesioni della sostanza bianca rispetto a chi invece raggiunge lo standard di 140 (seppur con una diminuzione leggermente maggiore del volume cerebrale) e queste lesioni è ben documentato che siano associate a una maggiore probabilità o intensità di declino cognitivo.

Lo rileva una ricerca dell'Università del Texas di Austin, pubblicata sulla rivista Jama.  Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno confrontato delle scansioni cerebrali di 449 adulti over 50, con un'età media di 67 anni e pressione arteriosa sistolica tra 130 e 180 all'inizio dello studio e dopo quattro anni. "La grande notizia di questo studio- evidenzia Nick Bryan, uno degli autori- è che la pressione alta è una condizione curabile e se si tratta la pressione alta in modo deciso, si può avere un beneficio positivo sulla cognizione e sulla struttura del cervello. Sebbene i benefici possano essere ridotti, è uno dei pochi interventi di impatto a livello cognitivo che abbiamo".

pubblicità

fonte: jama

Commenti

I Correlati

Il focus della ricerca è l’impiego di terapie geniche innovative basate su DNA e RNA progettate per agire direttamente sulla proteina responsabile della patologia

Convention Anmco a Roma. Grimaldi, centrale una corretta terapia

La cardiologia delle Molinette Torino protagonista con lo studio Pulse

Cardiologi, "con il nuovo studio si punta ad aumentare gli interventi"

Ti potrebbero interessare

Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole

Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”

Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia

Ultime News

Più letti