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Fimmg: medici nelle piazze per acoltare i cittadini

Medicina Generale Redazione DottNet | 02/09/2019 14:02

Al via il tour nelle piazze italiane legato a un hashtag molto netto: #adessoBasta

Da un lato una sanità troppo spesso distante dalla realtà e dai bisogni dei cittadini; dall' altro i medici di famiglia abituati più 'a fare' che a cercare consenso mediatico, e "per questo molto spesso facili bersagli di attacchi sull' appropriatezza e sui costi attraverso l' uso di luoghi comuni, approcci superficiali che molte volte arrivano, se espressi da altri medici, anche ai limiti della sopportabilità deontologica". Così la Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), dopo le polemiche dei giorni scorsi, illustra le ragioni di un' iniziativa senza precedenti, un tour nelle piazze italiane legato a un hashtag molto netto: #adessoBasta

"Se la politica è l' arte del compromesso - dice il segretario generale Fimmg, Silvestro Scotti - la medicina, anche e soprattutto quella di famiglia, è l' arte di ascoltare. Per questo stavolta abbiamo deciso di farci ascoltare e, per farlo, di dare vita a un vero e proprio tour nelle piazze d' Italia soprattutto dei piccoli paesi, pronti a cercare un ulteriore confronto con i cittadini ed essere sempre più un punto di riferimento di un servizio sanitario di prossimità ad accesso diretto e gratuito. Ricordiamo a tutti che in Italia ci sono 5.498 comuni sotto i 5.000 abitanti, che rappresentano il 69,47% del numero totale dei comuni italiani, dove vivono circa 10 milioni di cittadini ai quali va offerto un servizio di cure primarie competitivo ed efficiente, partendo dalle unità elementari che noi chiamiamo micro-équipe, che possono migliorare anche l' efficienza del Ssn nelle aree a maggiore densità di popolazione diventando il mattone costituente di forme più complesse di cure primarie".

Lo scenario che "si stenta a far comprendere - spiegano i medici di famiglia - è quello di un Paese nel quale si registra un rapido e costante invecchiamento della popolazione, con l' esigenza di offrire risposte adeguate sul tema delle cronicità che hanno come fondamentali per l' assistenza di una tale popolazione la prossimità e la domiciliarità". "Constatiamo con rammarico - prosegue Scotti - che le proposte portate avanti dalla nostra Federazione per sviluppare e migliorare l' organizzazione dell' assistenza sul territorio sono state scarsamente prese in considerazione". Una soluzione arriva dalle piazze, che offrono la possibilità di parlare ad amministratori locali e cittadini, "in modo da farne quasi una petizione popolare senza colori politici, poiché riteniamo la tutela della salute e l' Ssn fuori da questa disputa. Abbiamo un contratto di lavoro i cui contenuti devono essere evoluti per poter soddisfare i bisogni di salute e per offrire ai pazienti un servizio di prossimità che, lo ricordiamo, significa assistere e curare i cittadini là dove vivono e lavorano".

E questo "ancor più - rileva il segretario Fimmg - se parliamo di realtà territoriali distanti dalle grandi metropoli, dove spostarsi non è sempre facile e gli ospedali più vicini sono a chilometri e chilometri di distanza". Scotti ricorda poi con disappunto che "a tantissimi medici manca il supporto di altre figure professionali come l' infermiere di studio, il personale amministrativo o altri operatori come l' assistente sociale e i terapisti della riabilitazione. Figure che possano cioè aiutarli a gestire tutte quelle funzioni, spesso non mediche, che non permettono, se non con grande sacrificio, di prendersi cura dei pazienti e offrire loro un' assistenza migliore". Per questo bisogna intervenire - "non sul Fondo sanitario, che va comunque salvaguardato" - ma attraverso altri capitoli di spesa "come quelli sull' occupazione e sullo sviluppo tecnologico, dove ad esempio strumenti di decontribuzione e defiscalizzazione mettano in condizione i medici di famiglia di acquisire personale e quanto necessario a offrire una serie di servizi o semplici esami, come fare un elettrocardiogramma, una spirometria o controllare una glicemia, come pure accedere a tutta la tecnologia di telemedicina disponibile che renderebbero gli ambulatori dei medici di famiglia competitivi rispetto alla corsa all' ospedale".

"Abbiamo bisogno - conclude Scotti - di una politica che investa nella medicina di famiglia con provvedimenti specifici e finalizzati in finanziaria, e continueremo a essere nelle piazze a ripeterlo ai cittadini". Il tour #adessoBasta prenderà il via domani da Biella per poi interessare tutte le principali piazze d' Italia, dove in 30 giorni toccherà 15 città, percorrerà 1.800 chilometri e dove spera di incontrare una rappresentanza dei 10 milioni di cittadini, ma essendo certi della attenzione di tutti i 60 milioni di italiani. Si distribuiranno i volantini con le ragioni di #adessobasta, hashtag che è stato tradotto in tutti i dialetti proprio per ricordare la territorialità e l' appartenenza alle comunità locali dell' offerta della medicina di famiglia. Sarà anche una piazza social, con dirette Facebook e interviste dei presenti cittadini o amministratori locali, e si ricaverà un primo docufilm dell' iniziativa che sarà diffuso durante il Congresso nazionale della Fimmg del prossimo ottobre.

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