I medici di medicina generale chiedono: assistente sociale, terapista della riabilitazione, telemedicina con esami come elettrocardiogramma, spirometria e glicemia. Parte il tour "adesso basta"
Infermiere di studio e personale amministrativo, altre figure come l'assistente sociale e il terapista della riabilitazione, la possibilità affidarsi alla telemedicina e di fare in ambulatorio semplici esami che le tecnologie di oggi permettono, come elettrocardiogramma, spirometria e glicemia, per i quali oggi è spesso necessario inviare il paziente in ospedale: sono le voci che mancano nel contratto nazionale di lavoro dei medici di famiglia e che la loro associazione, la Fimmg, sta rivendicando con il tour 'Adesso Basta!', percorrendo il territorio nazionale con un camper che, nella sua prima parte, toccherà 15 città in 30 giorni per complessivi 1.800 chilometri.
"I medici di famiglia italiani - spiega il segretario nazionale Silvestro Scotti - visitano 2 milioni di cittadini al giorno, esattamente il numero dei 'codici bianchi/verdi' inappropriati nei pronto soccorso.
Quanto alla figura del collaboratore di studio, per il segretario Fimmg, la si potrebbe reperire nell'ambito del 'reddito di cittadinanza' offrendo questa riqualificazione a persone che non hanno lavoro. Per l'assessore regionale Giulio Gallera "la medicina del territorio è un grande pilastro. E' un elemento centrale per garantire l'appropriatezza delle cure, la sostenibilità del sistema e il miglioramento della presa in carico dei pazienti cronici". Ha appoggiato tutte le richieste della Fimmg, ricordando che molte di esse sono presenti nella riforma lombarda e che proprio una delibera fatta a fine giugno dalla Giunta regionale "prevede che una serie di attività di telemedicina possano essere fatte negli studi medici".
Le commissioni per l'appropriatezza prescrittiva dei distretti sanitari del territorio pontino hanno individuato 722 ricette fuori dai parametri previsti
Secondo la Consulta, si tratta di una misura straordinaria e temporanea giustificata dalla necessità di tutelare il diritto alla salute
A Bertolaso lettera con nodi da risolvere, sennò mobilitazione
“È il momento di reclutare i nuovi Medici di Medicina Generale nella dirigenza come dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale”
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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