Le nuove prospettive contro questa malattia genetica tra le più diffuse al mondo, che colpisce principalmente polmoni e intestino, sono state oggetto di una review di un team internazionale di ricerca coordinato da Enea
Verso cure personalizzate contro la fibrosi cistica, grazie al microbioma polmonare. Le nuove prospettive contro questa malattia genetica tra le più diffuse al mondo, che colpisce principalmente polmoni e intestino, sono state oggetto di una review di un team internazionale di ricerca coordinato da Enea, pubblicata su 'Trends in Molecular Medicine - Cell Press'. "Con questo lavoro facciamo luce sui progressi raggiunti dalla scienza mondiale nello studio del microbioma in fibrosi cistica. Conoscerne le caratteristiche, il corredo genetico e le sue interazioni con il singolo organo presto consentirà di mettere a punto cure sempre più mirate e su misura per il paziente, come dimostra già la ricerca oncologica, dove le terapie basate sul microbioma sono in una fase avanzata", spiega Annamaria Bevivino, responsabile del Laboratorio Enea di Sostenibilità, qualità e sicurezza delle produzioni agroalimentari e fra gli autori dello studio.
Nell' ultimo decennio, la ricerca italiana e internazionale si sta orientando sempre di più verso lo studio della grande comunità di microrganismi (batteri, funghi e virus) che vive nel polmone del paziente; l' obiettivo è di fare luce sulle variazioni che subisce in seguito all' avanzamento della malattia, alle infezioni e alle infiammazioni respiratorie e al trattamento con la terapia antibiotica.
"Per definire meglio le complesse relazioni tra composizione delle comunità microbiche polmonari, stato della malattia e risposta al trattamento antibiotico, il prossimo traguardo sarà lo sviluppo di modelli computazionali che utilizzano le informazioni su geni, microbi, metaboliti, proteine e ambiente di vita della persona per prevenire, diagnosticare e curare la malattia con interventi terapeutici di precisione e personalizzati", conclude la coordinatrice del team di ricerca. Il progetto dell' Enea, appena concluso, ha previsto lo studio del microbioma polmonare su un campione di 22 pazienti per 15 mesi per fare luce sulle sue variazioni nel corso del tempo: la sua evoluzione nel decorso della malattia, infatti, potrebbe essere determinante per mettere a punto terapie sempre più efficaci e personalizzate basate sulle caratteristiche dei singoli individui e sulla diversità di risposta al trattamento.
fonte: 'Trends in Molecular Medicine - Cell Press'
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