Le animazioni visive vengono utilizzate anche per la terapia ai bambini con problemi motori dovuti a patologie oncologiche, chemioterapia, interventi, emorragie cerebrali
Dall'Oscar per il Gladiatore alla cura dei bambini con autismo e problemi motori il passo sembra impossibile. Invece sei anni fa, dopo 30 anni passati negli studios di Hollywood, la vita reale si è presentata nelle sembianze di una neonata di nome Giuliana e per John Attard, mago degli effetti digitali che ha firmato film come Lost in space e il Libro della Giungla, è arrivato il momento di cambiare. La nascita della figlia, che porta il nome della nonna napoletana, è stata un'illuminazione: gli è venuto naturale pensare che il suo lavoro avesse bisogno di un'evoluzione, il desiderio di fare qualcosa per i bambini che soffrono.
Attard ne ha parlato con l'ANSA a Roma, dove ha portato la sua esperienza e il suo videogioco-terapeutico al Convegno Shaping the future of Pediatrics, organizzato dall'Ospedale Bambino Gesù, con la partecipazione dei maggiori esperti e scienziati internazionali.
A quel punto Attard ha creato una società con l'idea di realizzare un videogioco che aiutasse i bambini con autismo a sviluppare rapporti con l'ambiente e i coetanei: "Siamo partiti dalla ricerca scientifica, abbiamo cercato il contatto con i medici, lavorato sulla terapia del movimento, studiato le possibilità con l'intelligenza artificiale. Quando abbiamo finalmente capito come agire, abbiamo creato gli effetti visivi giusti, i movimenti giusti. Oggi il videogioco disegnato da Playing Forward e il Los Angeles Children's Hospital è disponibile gratuitamente per chiunque ne abbia bisogno". Una cosa non da poco, se si pensa che negli Usa l'assistenza per questi bambini costa alle famiglie migliaia di dollari ogni anno. Adesso, dopo anni di lavoro, i video sono diventati quattro. I medici del Los Angeles Children's Hospital si collegano al gioco e lo manipolano a seconda delle esigenze del singolo bambino che hanno in cura.
Le animazioni visive vengono utilizzate anche per la terapia ai bambini con problemi motori dovuti a patologie oncologiche, chemioterapia, interventi, emorragie cerebrali. La terapia lavora sia sul movimento che sulle capacità cognitive. "Questo metodo rivoluziona completamente il modello di assistenza - dice Attard - è stato disegnato per essere utilizzato da casa dai bambini, che indossano un visore a realtà aumentata che li proietta in un ambiente in cui interagiscono. Dall'altra parte c'è il medico che si collega dall'ospedale con un casco. In questo modo anche l'abbattimento dei costi è totale. L'impatto è enorme per pazienti, medici e istituzioni. Questo progetto inoltre dimostra come l'esperienza nell'intrattenimento possa fornire opportunità nell'impegno sociale". Ora il videogioco del premio Oscar potrebbe arrivare anche in Italia grazie al lavoro degli esperti che stanno ridisegnando il presente e il futuro della pediatria.
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