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Anche il medico di Lampedusa Bartolo ha ottenuto il rimborso ex specializzandi

Professione Redazione DottNet | 12/11/2019 17:04

Si va verso la transazione. Il confronto con il vice-presidente Castaldo e gli eurodeputati Bartolo e Rinaldi conferma la necessità di una soluzione legislativa che permetterebbe allo Stato risparmi da reinvestire anche nella sanità pubblica

Si va verso la transazione. Il confronto con il vice-presidente Castaldo e gli eurodeputati Bartolo e Rinaldi conferma la necessità di una soluzione legislativa che permetterebbe allo Stato risparmi da reinvestire anche nella sanità pubblica

Il medico di Lampedusa ed attuale eurodeputato Pietro Bartolo ha ottenuto il rimborso dallo Stato per non aver ricevuto l'adeguato trattamento economico come specializzando nel periodo tra l'82 ed il '91. Bartolo fa parte degli oltre 400 medici che negli ultimi mesi hanno avuto una sentenza favorevole e per i quali lo Stato è tenuto a versare la somma di 10 milioni di euro. "Spero che si arrivi a un accordo di transazione tra lo Stato e i ricorrenti, sia perché è giusto che i medici che non hanno avuto un adeguato trattamento economico ricevano quanto gli è dovuto, sia per scaricare lo stesso Stato da tutte queste spese", ha spiegato l'eurodeputato.

La tardiva e poi solo parziale applicazione delle direttive comunitarie in materia espongono le casse dello Stato ad un esborso di svariati miliardi di euro che va ad aumentare, come confermano appunto le sentenze emesse in questi mesi dai Tribunali di tutta Italia e dalla Corte d’Appello di Roma. Solo Consulcesi ha già ottenuto oltre 500 milioni di euro per i professionisti tutelati e continua incessante la sua azione in Italia ed ora anche a Bruxelles, dove è stata appena inaugurata la nuova sede.

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«Dalla “capitale” d’Europa daremo maggior vigore e spinta alla battaglia del diritto che stiamo combattendo insieme ai medici specialisti che hanno subito una ingiustizia che i tribunali stanno già sanando e continueranno a farlo in tutti i gradi di giudizio – spiega Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi –. Siamo da sempre convinti che l’accordo transattivo resti la soluzione migliore per chiudere una volta per tutte la vicenda. Peraltro, proprio in questo periodo in cui la manovra economica è in approvazione al Senato si dovrebbe tener conto che la transazione permetterebbe di risparmiare diversi miliardi di euro da reinvestire, magari, proprio nella sanità, come spiegato ampiamente dagli illustri relatori che hanno partecipato di recente al “II° Convegno Nazionale sull’inadempimento di direttive comunitarie e obblighi risarcitori dello Stato nell’ambito sanitario”, organizzato dall’Università Luiss. Giungiamo dunque al più presto ad una conclusione per evitare ulteriori sprechi e garantire il diritto ai medici».

Ed anche da Bruxelles si va in questa direzione. «L’attuale assetto del Parlamento Europeo – continua Tortorella – induce realmente a pensare che possa finalmente trovare uno sbocco la vertenza di quei medici a cui lo Stato italiano ha negato il trattamento economico previsto proprio dalle direttive UE. Diversi candidati, poi eletti, si erano impegnati in prima persona a farlo, confrontandosi con una realtà che rappresenta oltre 100mila medici anche direttamente al Parlamento europeo. Tra questi, in maniera assolutamente trasversale, gli europarlamentari Pietro Bartolo, appunto, Antonio Maria Rinaldi e Fabio Massimo Castaldo, hanno caldeggiato la soluzione transattiva:  Ora, grazie anche alla nostra vicinanza, possono portare con forza e autorevolezza il tema all’attenzione del Parlamento europeo, anche alla luce dell’escalation di istanze presentate ai Tribunali italiani e alla CEDU di Strasburgo. Ci aspettiamo che proprio da Strasburgo e da Bruxelles arrivi la parola fine a queste cause attraverso una transazione e che venga data ragione ai medici ricorrenti anche laddove i Tribunali italiani non hanno avuto il coraggio di farlo».

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