Duecento direttori lanciano un appello a Mattarella e Speranza, 'Assumere i neo-laureati'
Talmente pochi da non riuscire più neanche a coprire i turni quotidiani. Sono i medici di emergenza-urgenza nei Pronto soccorso (Ps) italiani che, è l'allarme di 200 direttori di Ps dal Nord al Sud del Paese, rischiano ormai il collasso e la chiusura. La Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu), con un documento firmato da oltre 200 direttori di Ps, si rivolge direttamente al capo dello Stato, Sergio Mattarella, ed al ministro della Salute Roberto Speranza: "Bisogna agire immediatamente". Da qui la proposta della Simeu: assumere subito medici non specialisti, anche neo-laureati, prevedendo per loro una contemporanea formazione universitaria.
La carenza di medici - per i pensionamenti, per l'effetto di Quota 100 ma anche per la 'fuga' di vari specialisti all'estero - sta mettendo a dura prova l'intero Sistema sanitario.
"Siamo a rischio chiusura. I medici mancanti sono ormai oltre 2.000, siamo infatti 6.500 nei 664 Ps italiani ma dovremmo essere 8.500 da standard, e non possiamo coprire i turni - avverte il presidente Simeu, Francesco Rocco Pugliese -. Per questo, lanciamo la proposta urgente dell''ospedale d'insegnamento': ovvero prevedere l'assunzione temporanea nei Ps di medici non specialisti, anche neo-laureati, o con una specializzazione diversa, da iscrivere contestualmente in sovrannumero alle scuole di specializzazione di Medicina di emergenza. La loro formazione avverrebbe per la parte pratica nei dipartimenti d'emergenza, integrata poi dalla formazione teorica nelle Università. Così si ovvierebbe in tempi rapidi alla drammatica carenza di medici e nell'arco dei prossimi 5 anni si comporrebbero i futuri organici di Ps con soli specialisti in emergenza".
Tali medici sarebbero destinati nell'immediato, chiarisce il documento, "alla gestione di pazienti con codice a minore priorità ed eseguirebbero la formazione pratica sul campo sotto la supervisione dei direttori". Altra richiesta è quella di intervenire sul "grave disagio lavorativo dei medici dei Ps, che rende poco attrattiva questa professione". Ciò intervenendo sul fenomeno delle aggressioni e prevedendo una valorizzazione economica del lavoro in Emergenza, anche con l'obiettivo di "arrestare l'attuale fuga di medici dai Ps". Il punto, sottolinea Giuliano Bertazzoni, in rappresentanza del Coordinamento Scuole di specializzazione in Emergenza-urgenza, è che "finora ci sono state solo risposte frammentarie: in alcune Regioni si sono assunti 'medici a gettone', in altre si vogliono assumere medici neo-laureati prevedendo solo una formazione di 100 ore, il decreto Calabria prevede invece l'assunzione di specializzandi al 4/o e 5/o anno". E' giunto il momento, è la richiesta della Medicina d'urgenza, che "lo Stato si faccia carico del problema e dia una risposta unica a livello nazionale".
Viene rimpiazzato solo il 57% delle carenze
Il nuovo orizzonte della tecnologia sanitaria è la diffusione dei Clinical Decision Support System (CDSS): software che aiutano il medico a scegliere, aumentando tempestività e appropriatezza dell’assistenza
Per i Laureati magistrali farmacista, biologo, chimico, fisico e psicologo, i posti sono 3.292 (+662 rispetto ai 2.630 dell’anno passato) dei quali 1.500 sono riservati ai farmacisti
Ai e Lifescience. Priorità per aziende e sfida per i medici. Il 45% degli specialisti è propenso a prescrivere Terapie Digitali quando sarà possibile farlo in Italia
Più formazione per vincere sfida arresto cardiaco improvviso
I vaccini sono adattati alla variante JN.1. Possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri
Bellantone: "la sicurezza dell’assistito è un pilastro fondamentale della qualità delle cure ed è un diritto inalienabile di ogni persona"
"Uso corretto delle risorse non avviene in tutte le regioni"
Commenti