Molti i rischi per la salute: il 33% utilizza lo smartphone in toilette, il 12% ci mangia anche
Il 19 novembre sì è svolto il World Toilet Day, giornata internazionale dedicata alla toilette istituita dalle Nazioni Unite nel 2001. Una giornata nata con l'obiettivo di sensibilizzare sui molti che ancora vivono senza servizi igienici adeguati: oltre il 60% della popolazione mondiale, secondo una stima Onu, con 892 milioni persone che non hanno altra possibilità per i bisogni fisiologici che spazi aperti. Ma anche in realtà urbane, come la nostra, è allarme igiene. Secondo una ricerca internazionale promossa da Initial, azienda nei servizi per l'igiene, l'84% dei lavoratori intervistati sostiene di lavarsi le mani dopo aver utilizzato i servizi, ma il 37% dello stesso campione ammette anche di non lavarle quando è di fretta.
Tornando negli ambienti di lavoro, il 33% degli intervistati afferma di utilizzare lo smartphone quando va alla toilette e il 12% porta addirittura del cibo in bagno. Con questi presupposti, non è forse un caso che il 42% degli intervistati dichiari di non stringere la mano a persone che sono appena uscite dal bagno. Inoltre, il 49% degli intervistati dichiara di pranzare alla propria scrivania, contribuendo a favorire una maggiore diffusione di germi. "Il rischio biologico può essere considerato senza dubbio trasversale ai diversi luoghi di lavoro" - commenta Luca Peretti, Quality, Safety, Health & Environment Manager di Rentokil Initial Italia. "In questi ambienti sono molti gli spazi comuni e gli oggetti a disposizione di tutti, dalla macchina del caffè alle maniglie delle porte, passando per i computer e i telefoni. Secondo i nostri studi, chi lavora in ufficio viene a contatto con oltre 10 milioni di batteri ogni giorno. Le mani contaminate possono trasferire questi batteri fino a 5 superfici e contagiare fino a 14 altre persone attraverso il solo tocco".
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