Sono 500 milioni le persone nel mondo chiamate a fare i conti con l'infezione parassitaria intestinale
Sono 500 milioni le persone nel mondo chiamate a fare i conti con l'Ossiuriasi, infezione parassitaria intestinale che colpisce prevalentemente i bambini. Si stima che 1 piccolo su 4 contragga l'Enterobius vermicularis, responsabile dei fastidiosi sintomi di questa infezione. Un prurito intenso, avvertito nella zona perianale soprattutto durante la notte, è il sintomo principale. Ad accompagnarlo, spesso, anche dolore addominale, diarrea e irrequietezza. Nei casi più acuti, possono comparire anemie, deficit di vitamina B12 e disturbi a livello uro-genitale.
Se si ha il sospetto, è bene ispezionare la zona anale e perianale appena svegli: nelle prime ore del mattino è possibile rilevare la presenza di piccoli filamenti bianchi in movimento (ossiuri femmine) che durante la notte depongono le uova. Le larve nate dalla schiusa possono risalire fino al colon oppure, a seguito dello sfregamento dovuto al prurito, passare a mani e bocca. Nelle bimbe, possono raggiungere le parti intime provocando vaginiti. Per la diagnosi è utile osservare anche le feci e la biancheria intima. A confermare l'infezione è lo scotch test, con nastro adesivo sulla zona anale per poter raccogliere le uova da esaminare. L'infezione va poi curata attraverso la somministrazione di farmaci in due dosi.La condivisione di asciugamani, biancheria da letto, ma anche dei giocattoli tra i bimbi, aumenta il rischio di contagio. Tra le regole proposte da Waidid lavare biancheria intima, lenzuola e asciugamani ad alte temperature e separatamente, igienizzare sanitari, banchi e tavoli da cucina e far indossare al bimbo mutandine in cotone.
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