Canali Minisiti ECM

Scoperto il potenziale bersaglio di nuove cure per il diabete

Diabetologia Redazione DottNet | 31/12/2019 18:26

Trovati microscopici 'canali' molecolari presenti sulle membrane delle cellule che producono insulina

Scoperto un attore fondamentale nello sviluppo del diabete che potrebbe divenire il bersaglio di nuove terapie: si tratta di microscopici 'canali' molecolari presenti sulle membrane delle cellule che producono insulina. Si è visto che se questi canali (che fanno entrare molecole di calcio nella cellula) sono 'iperattivi'; il risultato è uno scompenso della secrezione dell'ormone che regola la glicemia.   Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista PNAS e condotto presso l'Istituto Karolinska di Stoccolma.

Gli esperti hanno visto che se questi canali di trasporto della membrana cellulare, chiamati CaV3.1, sono presenti in numero elevato, entra troppo calcio nelle cellule e, conseguentemente, queste vedono ridursi la propria capacità di rilasciare insulina. Secondo gli scienziati, quindi, bloccare questi canali, potrebbe rappresentare una nuova via nel trattamento del diabete.   Gli esperti hanno lavorato su modelli animali di diabete sia di tipo 1, sia di tipo 2 e su cellule beta (quelle che producono insulina) e documentato il coinvolgimento di un eccessivo funzionamento di questi canali di membrana.   "Il nostro lavoro - spiega Shao-Nian Yang, uno degli autori - punta il dito sull'eccessiva presenza di questi canali come un meccanismo patogenetico cruciale nello sviluppo del diabete, quindi i canali CaV3.1 non dovrebbero essere trascurati nella ricerca sulla malattia".   "Inoltre, il blocco selettivo dei canali CaV3.1 potrebbe avere un potenziale come nuova strategia mirata di trattamento " - sostiene Per-Olof Berggren, direttore del Rolf Luft Research Center, del Karolinska Institutet, e coordinatore del lavoro.   "Sperimentazioni cliniche con molecole che blocchino i canali CaV3.1 in pazienti con diabete - conclude - potrebbero divenire una delle priorità future della nostra ricerca". 

pubblicità

"Occorre ricordare - spiega in un commento all'ANSA Francesco Purrello dell'Università di Catania e Presidente della Società Italiana di Diabetologia - che il diabete di tipo 2 si manifesta clinicamente solo quando la secrezione dell'ormone insulina non riesce più a compensare l'insulino-resistenza indotta da cattiva alimentazione e sedentarietà. Quindi - sottolinea - per prevenire il diabete dobbiamo non solo correggere lo stile di vita, ma preservare al meglio le nostre cellule beta e la loro secrezione di insulina. In questo senso lo studio presentato su PNAS è molto interessante e originale", conclude.

fonte: pnas, ansa

Commenti

I Correlati

La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide

In caso di malattia delle gengive, possono contenere molecole infiammatorie

Nel nuovo Consiglio Direttivo, Vice Presidente vicario è la Dr.ssa Ketty Vaccaro, Vice Presidente il Prof. Davide Lauro, Segretario Generale il Prof. Alfonso Bellia

Al via la campagna congiunta FeSDI – ANCI per ribadire il messaggio che nella cura della malattia diabetica non si è soli

Ti potrebbero interessare

Nel nuovo Consiglio Direttivo, Vice Presidente vicario è la Dr.ssa Ketty Vaccaro, Vice Presidente il Prof. Davide Lauro, Segretario Generale il Prof. Alfonso Bellia

Al via la campagna congiunta FeSDI – ANCI per ribadire il messaggio che nella cura della malattia diabetica non si è soli

Pubblicato su Nature Reviews Endocrinology[i] un consensus report di un panel internazionale di esperti diabetologi e endocrinologi che raccomanda l’adozione dei sistemi di monitoraggio del glucosio con sensori

Benini: "I diritti delle persone con diabete siano al centro dell’agenda politica. Come chiesto nella lettera dei 14 scienziati, occorre un piano di finanziamento straordinario del Sistema Sanitario"

Ultime News

Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un

"Nello specifico riteniamo che sia utile emettere solo il certificato che documenta l’inizio dell’infortunio, ritendo pertanto non necessario né appropriato il rilascio di altre certificazioni successive"

Di Silverio: "Questa riforma rappresenta a nostro avviso un tentativo di ulteriore parcellizzazione basata sulla spesa storica nella logica del povero sempre più povero e ricco sempre più ricco"

Il punteggio medio (in una scala da 0 a 10) per i medici è passato da 7,3 nel 2021 a 6,9 nel 2023 e, analogamente, per il personale sanitario non medico da 7,2 a 6,8