Canali Minisiti ECM

I ritmi circadiani sono la nuova arma contro il Parkinson

Neurologia Redazione DottNet | 03/01/2020 16:43

Trovata una proteina coinvolta nello sviluppo della patologia

 Avere un ritmo quotidiano disturbato (causato anche da frequenti viaggi a lungo raggio) fa male alla salute e una proteina, legata all'orologio circadiano 'sballato', è coinvolta anche nello sviluppo delle malattie neurodegenerative come il Parkinson e l'Alzheimer. Dunque, ora si apre una nuova frontiera dello studio di queste patologie, che passa anche attraverso la ricerca sui ritmi della vita di tutti i giorni. A dirlo è uno studio guidato dall'Università di Friburgo e che è stato pubblicato sulla rivista scientifica eLife. La proteina in questione è la chinasi ciclina-dipendente 5 (Cdk5), ed è responsabile della regolazione di molte funzioni cerebrali. Gli studiosi hanno trovato un'interazione tra questa e un'altra proteina (la Period2), che svolge una funzione chiave per il funzionamento dell'orologio interno.

I ricercatori sono riusciti ad accorciare, per diverse ore, il ritmo quotidiano dei topi che sono stati analizzati, riducendo il loro profilo di proteine Cdk5. I risultati dello studio contengono importanti conclusioni per potenziali trattamenti futuri per malattie neurologiche come l'Alzheimer, il Parkinson e i disturbi dell'umore. I lavori che seguiranno, spiegano i ricercatori, dovranno analizzare le interazioni molecolari tra la Cdk5, i ritmi circadiani e i processi come quelli della neurodegenerazione. I risultati ottenuti forniranno informazioni per determinare se la manipolazione dell'orologio interno può aiutare a prevenire o curare i disturbi neurologici

pubblicità

fonte: eLife

Commenti

I Correlati

Ricercatori giapponesi hanno osservato che l'attivazione di uno stato ipotermico specifico nei topi migliora il recupero motorio dopo il danno cerebrale

Contro la prima causa di disabilità nel mondo, il piano Sin per i prossimi 10 anni punta su prossimità e digitale

Pubblicato il 13 Ottobre sulla rivista scientifica “Molecular Neurodegeneration” lo studio italiano è frutto di una prestigiosa collaborazione multi-istituzionale

In Italia, 1 minore su 5 è affetto da un disturbo neuropsichiatrico, circa 2 milioni di bambini e ragazzi, con importanti conseguenze sulla salute mentale

Ti potrebbero interessare

Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata

Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori

Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione

All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti

Ultime News

Più letti