Medicina Generale
Medicina Generale
Canali Minisiti ECM

Ricette elettroniche a singhiozzo, è allarme dai medici di famiglia

Medicina Generale Redazione DottNet | 10/01/2020 19:35

Silvestro Scotti (OdM): “Chi ha il compito di governare il sistema lo faccia, i medici non possono diventare capri espiatori”

“Con gli studi pieni a causa del picco influenzale ci stiamo ritrovando a combattere con i sistemi informatici per le ricette elettroniche che funzionano a singhiozzo. Una situazione insostenibile, che rischia di degenerare in un vero e proprio collasso assistenziale”. Dalla FIMMG Napoli, per voce dei vertici provinciali Corrado Calamaro e Luigi Sparano si leva un allarme molto chiaro e, allo stesso tempo, un appello ai direttori generali di ASL e aziende sanitarie affinché ciascuno faccia la propria parte per evitare il tracollo. Il problema riguarda in modo particolare il sistema informatico grazie al quale vengono gestite le prescrizioni mediche informatizzate, che in questi primi giorni dell’anno sta manifestando seri problemi di funzionalità.

Un incubo per i medici di famiglia – proseguono dalla FIMMG Napoli – perché proprio questo è uno dei periodi caldi, a causa dell’influenza di stagione e di tutte le complicanze che ad essa si associano. Con decine e decine di visite al giorno, ci troviamo spesso a perdere un tempo infinito su un interfaccia che funziona a singhiozzo”. Tutt’altro che intenzionati ad “abbandonare” gli assistiti, rimandandoli ad un secondo momento, i medici di famiglia stanno ovviando al problema compilando le cosiddette “ricette rosse”.

Cosa che garantisce la continuità assistenziale e la copertura delle prestazioni nelle strutture pubbliche e accreditare. Ma è in questo passaggio che si sta manifestando un ulteriore problema. “Decine e decine di pazienti – concludono Calamaro e Sparano – stanno tornando indietro ricette alla mano, lamentando di non essere riusciti a prenotare la prestazione necessaria. Da più parti si sentono dire che la ricetta rossa non va bene, ma questo non è vero. E’ solo che andrebbe trascritta a mano ed evidentemente questo ad alcuni “sportellisti” non è gradito. Tuttavia, negare ai cittadini ciò che spetta loro di diritto non è accettabile”. 

Che la situazione vada presto ripresa ne è convinto anche il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli Silvestro Scotti: “Quello che sta accadendo – dice – va oltre ogni possibile immaginazione. Ben oltre i limiti della decenza e della coscienza. Spero che i direttori generali delle ASL e delle aziende ospedaliere, e più in generale chiunque abbia la responsabilità di gestire il sistema, si adoperi immediatamente affinché sia garantito ai cittadini l’accesso alle cure e alle prestazioni e pertanto che sia chiarito agli erogatori che le ricette rosse sono pienamente valide e non che sono sbagliate o non più valide come viene usualmente detto con la conseguenza che i medici vengano, colmo dei colmi, messi alla berlina e in cattiva luce nei confronti dei pazienti. Non è tollerabile che ancora una volta il medico sia utilizzato come capro espiatorio del sistema, non lo è anche alla luce del clima di grande diffidenza  e di violenza che ormai è sotto gli occhi di tutti”.

Commenti

I Correlati

"Un lavoro di confronto possibile anche grazie all’impegno del ministro Schillaci e del sottosegretario Gemmato. Un cammino impegnativo e di visione, nel quale si è fatto il primo passo"

Le commissioni per l'appropriatezza prescrittiva dei distretti sanitari del territorio pontino hanno individuato 722 ricette fuori dai parametri previsti

Secondo la Consulta, si tratta di una misura straordinaria e temporanea giustificata dalla necessità di tutelare il diritto alla salute

A Bertolaso lettera con nodi da risolvere, sennò mobilitazione

Ti potrebbero interessare

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa