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Un software predice la progressione di malattie come l'Alzheimer

Neurologia Redazione DottNet | 28/01/2020 13:42

Agisce sulla base dell'analisi di un prelievo di sangue. E' stato sviluppato presso la McGill University in Canada in un lavoro reso noto sulla rivista Brain

Un software basato sull'intelligenza artificiale predice in tempi rapidi quale sarà il decorso e la velocità di progressione di malattie neurodegenerative complesse come Alzheimer, morbo di Huntington e Parkinson, sulla base dell'analisi di un prelievo di sangue. E' stato sviluppato presso la McGill University in Canada in un lavoro reso noto sulla rivista Brain. Malattie quali Alzheimer e Huntington hanno un'evoluzione molto lenta e soprattutto i sintomi associati alla malattia hanno il loro esordio in genere dopo anni che il male ha già fatto danni silenti al cervello. Disporre di un test predittivo della malattia e anche del suo progredire più o meno rapidamente nel tempo - aspetto che può variare da paziente a paziente - potrebbe avere delle ricadute notevoli nella gestione del paziente stesso, specie se dovessero rendersi disponibili nuovi farmaci.

Gli esperti hanno sviluppato il software a partire da una vasta mole di dati (prelievi di sangue ed esami del cervello) di quasi 1700 pazienti con Alzheimer o Huntington.

Confrontando i prelievi fatti a differenti età e differenti stadi di malattia, gli esperti hanno evidenziato degli schemi precisi di attivazione genica diversi e riconoscibili per ogni diversa fase di malattia. Il software funziona sulla base di queste informazioni molecolari, analizzando il prelievo e predicendo in tempo reale quale sarà il decorso della patologia per un dato paziente.  "Questo test potrebbe essere usato un giorno dai medici per valutare il singolo paziente e prescrivere terapie su misura, personalizzate" - riferisce l'autore del lavoro Yasser Iturria-Medina. "Il software potrebbe anche essere usato per gestire trial clinici, distinguendo i pazienti per livello di gravità e velocità di progressione, e valutando se i farmaci in sperimentazione abbiano o meno un impatto tangibile sulla progressione del male predetta dal test stesso".

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fonte: Brain

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