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Clima e obesità mettono a rischio 250 milioni di bimbi

Pediatria Redazione DottNet | 19/02/2020 18:12

L'Italia è 26esima su 180 per qualità della vita ma indietro sulla sostenibilità

Il numero di bambini e adolescenti obesi aumentato di 11 volte in 40 anni, un'overdose di marketing per i più piccoli e i cambiamenti climatici, con sempre più frequenti ondate di calore estremo, alluvioni e siccità. Sono questi i pericoli principali che "minacciano da vicino la salute e il futuro di ogni bambino e adolescente nel mondo" e che non permettono a 250 milioni sotto i 5 anni di raggiungere il proprio potenziale di sviluppo. A denunciarlo è il Rapporto realizzato da Unicef, Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e Lancet, che vede l'Italia al 26/mo su 180 Paesi per la capacità di offrire ai bambini una buona qualità di vita, ma non mette in campo sufficienti azioni per garantire loro un futuro sostenibile. "Nonostante la salute dei bambini e degli adolescenti sia migliorata negli ultimi 20 anni, i progressi si sono fermati, e sono destinati a tornare indietro", osserva Helen Clark, ex primo Ministro della Nuova Zelanda e copresidente della Commissione di esperti che ha redatto il rapporto dal titolo "A Future for the World's Children?".

L'analisi include un nuovo indice globale per valutare il benessere dei più piccoli in termine di salute, istruzione e nutrizione, e un indice di sostenibilità che si basa sulla misurazione delle emissioni di gas serra e sui divari di reddito. Dall'analisi emerge che i primi 5 Paesi che assicurano le migliori condizioni di vita sono Norvegia, Repubblica di Corea, Paesi Bassi, Francia e Irlanda. A fare peggio sono Repubblica Centrafricana, Ciad, Somalia, Niger e Mali. In questa classifica l'Italia si colloca 26/ma, a buon punto anche se dietro molti paesi Europei, mentre è solo 134/ma per quanto riguarda le emissioni di carbonio pro-capite. "I bambini di oggi - sottolinea il presidente dell'Unicef Italia Francesco Samengo - affrontano un futuro incerto, anche nel nostro Paese". L'Italia, infatti, "emette il 121% di anidride carbonica pro-capite in più rispetto all'obiettivo del 2030". Da noi, come altrove, una delle piaghe principali si chiama obesità, con tutte le malattie correlate, dal diabete a infarto e ictus.

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E le radici vengono messe già durante l'infanzia. Il marketing aggressivo spinge verso fast food e bevande zuccherate. La malnutrizione quindi non è più solo carenza di cibo, ma eccesso di quello di bassa qualità, tanto che il numero di bambini e adolescenti obesi è passato dagli 11 milioni del 1975 ai 124 milioni del 2016. A incidere è anche il marketing a cui sono sottoposti, inclusa la pubblicità di fast food, merendine e bevande zuccherate. In alcuni Paesi i minori assistono fino a 30.000 annunci ogni anno. L'esposizione dei giovani alla pubblicità delle sigarette elettroniche è aumentata del 250% negli Usa in due anni. Mentre sui social media si espande l'utilizzo di algoritmi per annunci diretti ai piccoli.  Questo rapporto, dichiara Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms, "mostra che i decision makers del mondo stanno deludendo, troppo spesso, i bambini e i giovani di oggi: non proteggono la loro salute, i loro diritti, il loro pianeta".

Nasce da qui un Manifesto, redatto dagli esperti, che vede il clima al primo posto. "Fermare le emissioni di anidride carbonica con massima urgenza" è la prima di 5 azioni per il futuro dei bambini. Tra le altre proposte, quella di "includere le loro voci nelle decisioni politiche" e di "inasprire la regolamentazione nazionale per il marketing commerciale dannoso". Gli esperti, afferma Richard Horton, capo redattore del gruppo Lancet "chiedono la nascita di una nuova era per la salute dei bambini e degli adolescenti. Ci vorranno coraggio e impegno per realizzare tutto questo".

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