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I farmacisti di Milano: lunghe code come per i saldi

Farmacia Redazione DottNet | 24/02/2020 21:05

Prezzi in salita: i pm aprono un fascicolo. Esposto del Codacons. Controlli della Gdf in farmacie e parafarmacie

"Se avete paura restate a casa, le mascherine servono solo a chi è infetto" dice ai clienti che entrano in continuazione il farmacista di un negozio in zona stazione Centrale, dove passano molti turisti e ospiti degli alberghi. "Non abbiamo più mascherine da giorni e anche l'Amuchina è finita già ieri" ripete il farmacista ai tantissimi clienti. "Nemmeno le file per i saldi sono così" lamenta una collega di una farmacia in zona Repubblica, spiegando che "anche di notte è stato l'assalto, un collega di Lissone mi ha detto che ha lavorato come di giorno". Ma loro, che sono a contatto con la gente tutto il giorno, come si proteggono? "Ovviamente non mettiamo la mascherina, ma seguiamo - spiegano - le precauzione consigliate dall'ordine dei farmacisti lombardo".

Per le zone gialle, il consiglio è svolgere l'attività a battenti aperti, evitando che sosti in farmacia un numero elevato di persone e facendo rispettare la distanza di sicurezza. E poi evitare il contatto ravvicinato con chi entra, evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro e alcool e, ovviamente, lavarsi le mani come consigliato. Sul bancone, per chi entra a cercare l'ormai introvabile Amuchina, i farmacisti hanno preparato prodotti alternativi, dall'acqua ossigenata al bialcool al Disintyl. I farmacisti si stanno attrezzando anche per la preparazione galenica di gel disinfettanti, mentre per quanto riguarda le mascherine l'Ordine li ha informati di aver contattato una ditta per una fornitura di un adeguato numero di dispositivi. Intanto qualcuno ha già fatto ordini nel Sud d'Italia: "ho chiesto a dei colleghi di Reggio Calabria - dice un altro farmacista del centro di Milano - speriamo che le mascherine arrivino presto".

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Esposto Codacons

E' stato presentato a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, alla Guardia di Finanza e all'Antitrust l'annunciato esposto del Codacons per i listini esorbitanti e le speculazioni sui prezzi di gel igienizzanti e mascherine venduti sul web. Secondo il Codacons per le mascherine sui siti di vendita online si sono registrati ricarichi che arrivano fino al +1700%, mentre per i gel igienizzanti per le mani gli aumenti raggiungono quota +650%. Monitoraggio finito ora all'attenzione di ben 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, Antitrust e Guardia di finanza, attraverso un esposto in cui si legge: "appare necessario formulare richiesta tesa ad oscurare le pagine di Amazon e di altri portali specializzati nelle vendite online, dove si continuano a pubblicizzare prodotti legati al Coronavirus a prezzi abnormi. Per dare un'idea di quanto sta accadendo si documentano, a titolo esemplificativo, le offerte per alcuni prodotti "Per CoronaVirus" tesi ad ingannare i Consumatori e indurli ad acquistare a prezzi intollerabilmente elevati, prodotti assolutamente inutili contro il virus. Del resto i costi per la produzione dei prodotti non sono aumentati né l'incremento della richiesta può giustificare uno spropositato aumento dei prezzi".

I pm di Milano aprono un fascicolo

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di "manovre speculative" su generi di prima necessità in relazione alle vendite a prezzi 'folli', in particolare su piattaforme online, di gel disinfettanti e mascherine in questi giorni di emergenza Coronavirus. Il fascicolo al momento è a carico di ignoti ed è coordinato dagli aggiunti Tiziana Siciliano e Eugenio Fusco e la Gdf effettuerà un primo monitoraggio per gli accertamenti. Il fascicolo, coordinato dal pool 'ambiente, salute, sicurezza, lavoro' e da quello di contrasto alle truffe, ipotizza per ora il reato di speculazione su generi di prima necessità, perché, secondo gli inquirenti, in questo momento di emergenza sanitaria le mascherine e i prodotti disinfettanti sono appunto merci di questo tipo e in molti stanno approfittando della situazione gonfiando i prezzi. E' stato aperto sulla base di un'iniziativa autonoma della Procura, che ha raccolto articoli di stampa su queste vendite gonfiate e ha già effettuato una prima analisi sulle piattaforme on line.

Si è visto, infatti, in questi giorni che on line le confezioni con 50 mascherine sono state vendute anche a 100 euro, ossia a 2 euro a mascherina (il loro costo tendenzialmente non supera i 20 centesimi l'una). Nell'indagine, che potrebbe portare anche a perquisizioni e sequestri dopo gli accertamenti che saranno condotti in questi giorni dalla Gdf, potrebbe anche essere contestato il reato di "frode nell'esercizio del commercio", perché a volte vengono vendute anche mascherine chirurgiche 'spacciate' per mascherine 'ffp3', ossia quelle adatte per emergenze sanitarie come il nuovo Coronavirus. La Gdf dovrà anche accertare eventuali irregolarità fiscali nelle vendite ed è stata data anche una delega alla Polizia locale per verifiche negli esercizi commerciali, ossia farmacie e parafarmacie.

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