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Vespignani: sarà un'estate senza viaggi

Sanità pubblica Redazione DottNet | 08/04/2020 19:17

La scommessa sarà convivere con il virus evitando la seconda ondata

Sarà un'estate senza viaggi: "non sarà pensabile prendere l'aereo per andare in vacanza", "non sarà quello il mondo in cui ci troveremo". La scommessa è invece convivere con il virus SarsCoV2 e fare il possibile per evitare che una seconda ondata, ha detto all'ANSA il fisico Alessandro Vespignani, esperto di sistemi complessi e direttore del Network Science Institute della Northeastern University di Boston. "Ora l'Italia è in un trend positivo, che speriamo di vedere rafforzato nelle prossime settimane, ma non correrei ad allentare le misure di contenimento perché i casi sono ancora molti".

Per l'esperto la cosa più urgente è "fornire gli strumenti per uscire dall'emergenza nel modo più sicuro: non vogliamo tornare a una situazione pre-ondata" e per questo vanno evitare decisioni affrettate: "valutiamo settimana per settimana per guardare qual è il trend e decidere di conseguenza, sulla base della preparazione acquisita e delle misure che messe in campo". Per la fase 2 si potrebbe provare, per esempio, ad allentare alcune misure in alcune aree, "ma molto dipende dal modo come la popolazione risponde quando si comincia a tornare alla normalità". Di certo è "impensabile restare in una situazione come questa per mesi e mesi" e la chiusura di questa fase "potrebbe arrivare nelle prossime settimane, ma attualmente è impossibile dire quando".

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Ci aspetta un lungo periodo di convivenza con il virus nel quale bisognerà continuare a rispettare la distanza di sicurezza e l'uso della mascherina: "queste regole, con il telelavoro, aiuteranno ad affrontare l'uscita". Di certo "la fase 2 continuerà a lungo. Non possiamo immaginare una guerra vinta perché avremo altre battaglie, né si può pensare di tornare alla normalità piena in luglio o agosto" e "servirà un'enorme cautela nei viaggi internazionali". In sostanza, ci troviamo davanti a "un processo che vedo per i prossimi 6-8 mesi". La cautela è la prima arma per evitare una seconda ondata dell'epidemia: "è una sconfitta considerarla un dato di fatto", ha detto Vespignani. "Se domani tornassimo alla normalità, l'epidemia riprenderebbe il suo cammino. Finora abbiamo fatto sforzi incredibili per strangolarla e adesso la sfida è controllarla".

Per questo bisognerà fare i test per ridurre i numeri attuali, solo dopo si potrà pensare a riaprire la produzione industriale e a ricominciare ad avere una mobilità interna. "Dobbiamo infine ricordare - ha aggiunto - che l'Italia ha due storie rispetto all'epidemia, con un Nord più colpito ma più preparato e un Sud con meno esperienza, che potrebbe rischiare di avere focolai che si muovono più velocemente. Occorre - ha concluso - un'enorme cautela".

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