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Preoccupa la riapertura, epidemia in corso: primo check l'11 maggio

Geriatria Redazione DottNet | 03/05/2020 19:37

Sulla base dei risultati e dell'andamento della curva epidemiologica ministero della Salute e Regioni decideranno se procedere a ulteriori e successivi allentamenti o, al contrario, se ritornare a misure di lockdown e zone rosse

Sarà una ripartenza 'sorvegliata speciale', e che terrà conto del fatto che "siamo ancora dentro la crisi epidemica", quella che vedrà il via ufficiale da lunedì 4 maggio. L'allentamento delle misure restrittive, con il riavvio di alcune attività produttive ed una maggiore libertà di movimento, sarà infatti rivalutato con cadenza regolare settimanalmente. Il primo check dunque ci sarà tra 7 giorni, l'11 maggio, e sulla base dei risultati e dell'andamento della curva epidemiologica ministero della Salute e Regioni decideranno se procedere a ulteriori e successivi allentamenti o, al contrario, se ritornare a misure di lockdown e zone rosse.

Al momento però, avverte il ministro della Salute Roberto Speranza, "prevale in me un sentimento di grande preoccupazione perchè siamo ancora dentro la crisi, vorrei che non passasse il messaggio che è tutto finito e che da domani ripartiamo come se il virus non ci fosse mai stato.

Purtroppo l'epidemia è ancora in corso anche se si sta in qualche modo riducendo, ma guai a pensare che è finito tutto". Da qui un appello ai cittadini: "Questa partita non si vince per decreto e la responsabilità individuale è fondamentale per questa seconda fase. Arriva cioè un periodo molto più difficile, perchè ci saranno molte più persone in giro e quindi rispettare le regole diventa ancora più decisivo, ma penso che il Paese sarà all'altezza". Per la Fase 2, Speranza assicura anche maggiori risorse per la Sanità, annunciando che nel prossimo 'decreto maggio' ci sarà un "investimento straordinario molto significativo in termini economici sul rafforzamento della rete di assistenza territoriale e sui Covid Hospital".

Intanto, però, si parte ed il 'check' del rischio sarà affidato ad un'apposita cabina di regia. Il decreto del ministero della salute sui criteri per le attività di monitoraggio prevede infatti che la classificazione aggiornata del rischio per ciascuna Regione debba avvenire "almeno settimanalmente": il ministero della Salute, tramite la cabina di regia che coinvolgerà Regioni e Istituto Superiore di Sanità, raccoglierà le informazioni e realizzerà una classificazione settimanale del livello di rischio rispetto ad una trasmissione "non controllata e non gestibile del virus SarsCov2 nelle Regioni". Tre sono i macro criteri individuati dal decreto i cui valori dovranno essere monitorati nella fase 2: capacità di monitoraggio; capacità di accertamento diagnostico e gestione dei contatti; tenuta dei servizi sanitari. E 21 sono gli indicatori particolari da tenere sotto controllo costante. Tra questi, il numero di casi sintomatici e la percentuale di tamponi positivi.

Ed ancora: si dovrà monitorare il numero di nuovi focolai e di accessi al Pronto soccorso (Ps). Per ogni indicatore è fissato un livello di "soglia" ed uno di "allerta".  Per i tamponi, ad esempio, la soglia accettabile è il trend di diminuzione in setting ospedalieri e Ps. Inoltre, si sarà nella soglia se l'indice di contagio R0 è inferiore a 1 in tutte le Regioni, mentre scatta l'allerta se è sopra 1. Cruciali sono infine proprio Ps e terapie intensive. Per i Ps, il valore soglia è un numero di accessi con sindromi compatibili con Covid in diminuzione o stabile in almeno l'80% dei Ps parte della rete di sorveglianza nella Regione. E' allerta se il numero di accessi è in aumento nel 50% dei Ps. Accettabile, poi, se il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti Covid è inferiore al 30%, è allerta se è superiore. In ogni caso, avverte l'allegato al decreto, "nei primi 15-20 giorni dopo la riapertura è atteso un aumento nel numero dei casi".

La mappa di cosa si potrà fare

La riapertura delle attività manifatturiere, consentita da lunedì 4 maggio, porterà sulle strade italiane circa 4,4 milioni di lavoratori. Tutti gli altri potranno uscire di casa, oltre che per fare la spesa o per motivi di salute, anche per l'attività motoria nei parchi che riaprono e per far visita a parenti e "affetti stabili". Ecco che cosa riapre, che cosa no e cosa si potrà fare da domani:

MANIFATTURA: ripartono la manifattura, le costruzioni, il commercio all'ingrosso legato ai settori in attività. Secondo i consulenti del lavoro torneranno al lavoro 4,4 milioni di persone.

RISTORAZIONE: bar e ristoranti potranno riprendere l'attività solo con la consegna a domicilio o con l'asporto.

COMMERCIO: restano sospese le attività commerciali al dettaglio diverse da quelle già autorizzate (alimentari, igiene della persona, edicole, farmacie e parafarmacie, tabaccai, librerie, negozi di vestiti per bambini e neonati, fiori e piante e molto presto anche negozi di biciclette).

VISITE A PARENTI: saranno consentite visite "per incontrare i congiunti", pur rimanendo il divieto di assembramenti. Per congiunti si intende "i coniugi, i rapporti di parentela, affinità e unione civile, nonché le relazioni connotate da duratura comunanza di vita e di affetti", dunque coppie di fatto, indipendentemente dal sesso. Sono esclusi gli amici.

NO FUORI REGIONE: gli spostamenti per i motivi consentiti sono permessi solo nella stessa regione di residenza.

SECONDE CASE: non è consentito recarsi nella seconda casa. Lo è solo se si devono fare interventi necessari di manutenzione, ma comunque solo se esse sono nella stessa regione di residenza.

FUORI-SEDE: studenti o lavoratori fuorisede, rimasti nelle città di studio o di lavoro, possono rientrare "presso il proprio domicilio, abitazione o residenza": ma da lì non potranno poi tornare nella Regione da cui sono partiti.

TRASPORTI PUBBLICI: i mezzi pubblici saranno uno dei punti critici della ripartenza. Le regioni hanno il compito di indicare norme per assicurare il loro funzionamento pur nel rispetto del distanziamento. Ci saranno parametri di riempimenti dei mezzi mentre per gli utenti ci sarà l'obbligo di mascherina e in alcune Regione di guanti monouso.

PARCHI: vengono riaperti al pubblico parchi e giardini, non le aree gioco per i bimbi, ma va mantenuto il distanziamento.

ATTIVITA' MOTORIA: viene rimosso il limite della "prossimità alla propria abitazione". Sono così consentiti gli spostamenti, anche in auto, per recarsi in un'area o un playground dove praticare jogging o altre attività motorie o sportive.

SPORT INDIVIDUALE: sono permessi gli allenamenti a porte chiuse per gli sport individuali, per atleti (professionisti e non) dichiarati di interesse nazionale dal Coni. Il Viminale chiarisce che sono da intendersi permessi anche gli allenamenti individuali "in spazi pubblici o privati" di atleti di sport di squadra.

UNIVERSITA': gli Atenei possono svolgere esami e sessioni per tesi di laurea in presenza, mantenendo le condizioni di distanziamento; sì anche a laboratori e tirocinii. F

UNERALI E CIMITERI: sono consentiti i funerali, ma con un massimo di 15 persone e obbligo di mascherine, e la visita nei cimiteri ma restano per ora vietate le messe.

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