Canali Minisiti ECM

Oltre 400mila interventi chirurgici da riprogrammare

Sanità pubblica Redazione DottNet | 27/05/2020 15:13

Nomisma: "Si allungheranno le liste d'attesa e calerà la mobilità sanitaria"

Sono 410 mila i ricoveri per interventi chirurgici da riprogrammare. Nel periodo di sospensione scattato a febbraio per i casi differibili e non urgenti a causa della pandemia, è stato infatti rinviato il 75% degli interventi chirurgici in regime ordinario, senza contare i day hospital. La stima è stata elaborata dalla Società di ricerche di mercato e consulenze Nomisma nell'analisi "Riprogrammazione degli interventi chirurgici, liste d'attesa e mobilità sanitaria: il Covid spingerà gli italiani a curarsi vicino a casa?". Nel rapporto viene sottolineato che da questo conteggio sono esclusi i ricoveri con diagnosi di tipo oncologico.

"Per un intervento programmato di bypass coronarico o di angioplastica coronarica, che in genere richiedono un'attesa media nazionale di 20-25 giorni, i tempi potranno raggiungere i quattro mesi, mentre per un impianto di protesi d'anca si potranno superare i sei mesi", dicono Maria Cristina Perrelli Branca e Paola Piccioni, analiste di Nomisma. Che evidenziano anche: "Il persistente timore del contagio, accentuato nel caso di condizioni di salute precarie e le criticità legate agli spostamenti (prime fra tutti la disponibilità e i costi dei biglietti aerei) rallenterà la mobilità sanitaria di breve-medio periodo"

pubblicità

Ogni anno – si legge in un comunicato - sono circa 750.000 i cittadini che affidano le proprie cure ospedaliere a strutture di regioni diverse da quella di residenza. Di questi, oltre il 90% si sposta per ricoveri acuti in regime ordinario (69%) e in regime diurno (23%). I saldi di mobilità e i dati sulla compensazione economica fra Regioni identificano la Lombardia e l’Emilia Romagna come le due regioni maggiormente attrattive; al lato opposto della classifica, invece, Campania e Calabria, a conferma dello storico fenomeno delle “fughe” da Sud verso Nord. Al netto dei flussi “fisiologici”, migliaia di persone risalgono l’Italia, sobbarcandosi spese spesso elevate, per sé stessi e per i propri accompagnatori, affrontando disagi di spostamento e ricoveri in solitudine, alla ricerca di cure di alta specializzazione o migliori o presunte tali. Tutto questo ha avuto un blocco a febbraio 2020 con lo scoppio dell’emergenza Covid.”
 
Secondo la ricerca “le quote di interventi rimandati variano sensibilmente a seconda della categoria diagnostica: le stime passano dal 56% dei ricoveri per interventi legati a malattie e disturbi dell’apparato cardiocircolatorio alla quasi totalità dei ricoveri per patologie afferenti all’otorinolaringoiatria e al sistema endocrino, nutrizionale e metabolico. Un terzo degli interventi da riprogrammare riguarda l’area ortopedica, dove si valuta saranno 135mila i ricoveri per interventi chirurgici rimandati per l’interruzione e, alla ripresa, il rallentamento del servizio”.
 
“Il blocco degli interventi chirurgici non urgenti avrà naturalmente un significativo impatto sulle liste di attesa: per un intervento programmato di bypass coronarico o di angioplastica coronarica, dove l’attesa media nazionale si aggira intorno ai 20/25 giorni, le attese potranno raggiungere i quattro mesi, mentre per un impianto di protesi d’anca i tempi di attesa potranno raddoppiare superando i sei mesi”, dichiarano Maria Cristina Perrelli Branca Paola Piccioni analiste di Nomisma.
 
Tutto questo rallenterà la mobilità sanitaria di breve/medio periodo? “È presumibile che ciò accada, anche in considerazione di altri fattori, quali il persistente timore del contagio, accentuato nel caso di condizioni di salute precarie, e le attuali criticità legate agli spostamenti (prime fra tutti la disponibilità e i costi dei biglietti aerei)”, evidenziano Perrelli Branca e Piccioni.

Commenti

I Correlati

"Si tratta di una reale emergenza sociale e sanitaria in cui il rapporto con il cibo, con il peso e con l’immagine corporea sono la punta dell’iceberg di un fenomeno le cui cause derivano da una molteplicità di fattori sociali, psicologici e biologic

Società scientifiche, associazioni pazienti, aziende, società civile e Istituzioni al lavoro per arginare l’emergenza diabete

Affrontare il diabete in Italia: sette obiettivi concreti e le azioni urgenti delineate dagli Stati Generali sul Diabete 2024

Benini: "Il diritto delle persone con diabete a vivere una vita sociale, educativa, lavorativa come tutti deve essere considerato un obiettivo prioritario dell’agenda istituzionale"

Ti potrebbero interessare

Il nuovo Nomenclatore di specialistica ambulatoriale bloccherà l'abbattimento delle liste di attesa, con una drammatica ripercussione sui 36mila posti di lavoro

Promozione dell'allattamento al seno

Sanità pubblica | Redazione DottNet | 11/03/2024 13:44

I primi dati del Rapporto sulla fase iniziale del progetto Policy Aziendale sull’Allattamento

Per il presidente Clerici devono essere i microbiologi ad acquisire lo strumento, a fare la formazione del personale e fare i controlli, le validazioni e le refertazioni

I risultati, pubblicati su Cell & Bioscience, hanno mostrato come la perdita del cromosoma maschile può influenzare il trascrittoma, ovvero tutte le informazioni trascritte dai geni

Ultime News

Unimpresa, dal nuovo taglio dell'Irpef annunciata dal Governo ne beneficeranno solo il 5% dei contribuenti: i calcoli

Calandra (FNO TSRM e PSTRP): Dietisti fondamentali per affrontare le sfide future legate alla salute e alla nutrizione

Annullate le decisioni che bloccarono la commercializzazione del farmaco Hopveus

"Si tratta di una reale emergenza sociale e sanitaria in cui il rapporto con il cibo, con il peso e con l’immagine corporea sono la punta dell’iceberg di un fenomeno le cui cause derivano da una molteplicità di fattori sociali, psicologici e biologic