
Confrontando campioni di 120 pazienti con quelli di persone sane sono stati individuati tre batteri la cui abbondanza nel microbioma è risultata un segno distintivo della malattia
Le persone con una rara malattia genetica che causa emorragie cerebrali hanno un microbioma intestinale, l'insieme dei batteri dell'intestino, diverso da quelli che non hanno la patologia, e proprio questa differenza è la causa delle lesioni al cervello. Lo afferma uno studio pubblicato da Nature Communications, che potrebbe avere un effetto diretto sul trattamento della malattia, oltre ad essere il primo caso in cui è stata trovata questa correlazione nell'uomo. I ricercatori dell'università di Chicago hanno esaminato i batteri intestinali di pazienti con angioma cavernoso, una malattia genetica rara che colpisce lo 0,2% della popolazione in cui i vasi sanguigni cerebrali si sviluppano in maniera anomala che può causare ictus, convulsioni e altre complicazioni neurologiche.
fonte: Nature Communications
Nuovo studio delle università di Bari e Firenze
Il trattamento con guselkumab somministrato per via sottocutanea permette di ottenere una remissione clinica - 36,7 per cento dei pazienti - ed endoscopica - 25,9 per cento
Nella European Biotech Week 2025 webinar per rendere screening neonatale esteso tempestivo e sistematico
Nasce ARGO, riuniti tutti i centri regionali italiani: Individuati per la prima volta 22 indicatori comuni a tutte le patologie
Federfarma Lombardia insieme ad Alfasigma e Fondazione Poliambulanza per la prevenzione del tumore gastrico, che nel 2023 ha fatto registrare 15mila nuove diagnosi in Italia
I risultati di una survey su scala nazionale saranno presentati al XXXI Congresso SIGENP (Società Italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica) a Palermo dal 26 al 28 settembre
Minelli: "Organizzazioni microbiche intestinali disordinate sono state trovate in varie condizioni neuropsichiatriche come ad esempio depressione, ansia e disturbi"
Presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Luigi Vanvitelli nasce l’U.O.C. di Epatogastroenterologia
Commenti