
Le proteine mal ripiegate – grovigli neurofibrillari di tau, beta-amiloide, alfa-sinucleina e proteina 43 di risposta transattiva DNA-legante (TDP-43) – sono spesso osservate nei cervelli degli anziani
Arriva da uno studio dell’Università del Kentucky di Lexinton una nuova scopera sulle neurodegenerazione negli anziani. La presenza di quattro proteine mal ripiegate correlate a neurodegenerazione sia comune nei cervelli degli anziani si associa a demenza e compromissione della cognizione. Le proteine mal ripiegate – grovigli neurofibrillari di tau, beta-amiloide, alfa-sinucleina e proteina 43 di risposta transattiva DNA-legante (TDP-43) – sono spesso osservate nei cervelli degli anziani.
Finora pochi studi hanno indagato il fenotipo delle “proteine mal ripiegate quadruple”, o QMP, come Erin L. Abner e colleghi dell’Università del Kentucky di Lexinton hanno definito la coesistenza di tutte e quattro le proteinopatie.
Per descrivere questo fenotipo, incluse le traiettorie di cognizione globale, il team si è servito di dati sulle autopsie cerebrali condotte su 375 persone che avevano partecipato a uno studio di coorte longitudinale su base comunitaria presso lo University of Kentucky Alzheimer Disease Center.
Fonte: JAMA Neurology
Ricercatori giapponesi hanno osservato che l'attivazione di uno stato ipotermico specifico nei topi migliora il recupero motorio dopo il danno cerebrale
Contro la prima causa di disabilità nel mondo, il piano Sin per i prossimi 10 anni punta su prossimità e digitale
Pubblicato il 13 Ottobre sulla rivista scientifica “Molecular Neurodegeneration” lo studio italiano è frutto di una prestigiosa collaborazione multi-istituzionale
In Italia, 1 minore su 5 è affetto da un disturbo neuropsichiatrico, circa 2 milioni di bambini e ragazzi, con importanti conseguenze sulla salute mentale
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
Commenti