Tempesta infiammatoria descritta da ricercatori italiani: base per nuove cure
Un sistema immunitario completamente 'in tilt', con eccesso di infiammazione, fino ad arrivare all'esaurimento stesso delle difese immunitarie: è questo il comportamento di molecole e cellule responsabili della tempesta citochinica presente nei pazienti COVID-19 con polmonite. A descriverlo nel dettaglio è un lavoro coordinato dal Professor Andrea Cossarizza dell'Università di Modena e Reggio Emilia, pubblicato sulla rivista Nature Communications. Lo studio, i cui risultati preliminari erano stati già anticipati ad aprile, ha già permesso e permetterà ancora di gettare le basi per nuove terapie mirate per i pazienti covid. Infatti, i dati dei ricercatori mostrano che tra le molecole importanti nell'attivare e mantenere la deleteria iper-infiammazione immunitaria non c'è soltanto l'interleuchina-6 (IL-6), contro la quale viene impiegato con successo il farmaco biologico Tocilizumab, o le molecole infiammatorie IL-1 e il fattore di necrosi tumorale (TNF) contro cui sono da anni disponibili diversi farmaci, ma molte altre molecole, la cui presenza nei pazienti COVID non era mai stata osservata prima. Alcune tra queste potrebbero costituire nuovi bersagli terapeutici, ad esempio le citochine proinfiammatorie IL-17, IL-8 Nella tempesta infiammatoria "le cellule del sistema immunitario - spiega Cossarizza - si fanno la guerra tra loro, azionano altre cellule, i monociti e i granulociti neutrofili, e coinvolgono strutture come gli endoteli vascolari (le pareti dei vasi sanguigni) e gli epiteli polmonari. È quindi una risposta caotica senza alcuna logica che esaurisce la risposta immunitaria", sottolinea l'esperto. Lo studio modenese apre quindi all'utilizzo di nuovi farmaci biologici, e a ulteriori soluzioni terapeutiche. I ricercatori avanzano l'ipotesi che, come accade in altre malattie infettive o in molti tumori, si possa usare contro il SARS-CoV-2 un potente cocktail di molecole (ognuna utilizzata a basse dosi per evitare possibili effetti collaterali).
fonte: Nature, ansa
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