Infarto si presenta in maniera diversa, il fumo incide di più
Uomini e donne hanno una diversa predisposizione a sviluppare malattie dell'apparato cardiovascolare e l'infarto ha un'incidenza più alta negli uomini. Questo ha portato a "sottostimare la malattia cardiovascolare nella donna" secondo la dottoressa Paola Centeleghe, responsabile della struttura di Cardiologia Riabilitativa dell'Asst Gaetano Pini-Cto. "Quasi tutte le donne -rileva- si sottopongono a screening oncologici, ma poche attuano una prevenzione cardiologica, i cui cardini sono, oltre allo stile di vita (astensione dal fumo, alimentazione povera di zuccheri e grassi saturi, attività fisica), anche periodici controlli".
Per esempio le donne che fumano sono esposte 5 volte di più al rischio di infarto. Vi sono poi altri potenziali fattori di rischio per le donne, come le malattie autoimmuni, l'anemia e la sindrome metabolica. E se l'infarto si presenta spesso con assenza dei sintomi tipici (dolore al petto con irradiazione al braccio sinistro), con conseguente ritardo nell'accesso al Pronto Soccorso, importante da sapere e' che la gravidanza può creare problemi al cuore e la menopausa anche. La gestazione e le possibili complicanze (ipertensione, diabete) possono aumentare il rischio di malattie cardiache nella madre e a volte anche nel feto, mentre la menopausa comporta la scomparsa dell'effetto protettivo esercitato dagli estrogeni con conseguente incremento della prevalenza di alcuni fattori di rischio (ipertensione ed ipercolesterolemia, sovrappeso. Infine, oltre alla depressione, ansia e stress costituiscono fattori di rischio cardiovascolare. Possono essere responsabili della sindrome di Tako-Tsubo, che può essere descritta come una forma di infarto tipicamente femminile.
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