Il test misura la presenza ed i livelli nel sangue di una particolare forma della proteina 'tau' (la 'tau-217')
Si avvicina il momento in cui il morbo di Alzheimer potrà venire diagnosticato con una semplice analisi del sangue. Un nuovo test basato appunto solo sull'esame del sangue e' riuscito - nel corso di sperimentazioni condotte da scienziati negli Usa, Svezia ed in Colombia - a diagnosticare accuratamente il morbo nei pazienti esaminati. I test sono stati condotti su 1.402 persone. I risultati sono pubblicati sulla pubblicazione scientifica 'Jama Network Open' e presentati alla conferenza sull' Alzheimer in corso. Gli esperti si aspettano che questo test possa essere disponibile nel giro di 2-3 anni. Il rapporto precisa che la nuova analisi del sangue ha individuato nel gruppo di pazienti che soffrivano gia' di demenza quali di loro avevano effettivamente l' Alzheimer e non altri disturbi neurologici. Il test misura la presenza ed i livelli nel sangue di una particolare forma della proteina 'tau' (la 'tau-217'), presente proprio nelle placche cerebrali dei malati di Alzheimer. L'analisi si e' dimostrata accurata nel 96% dei casi, ha spiegato Oskar Hansson, autore principale dello studio e professore alla Lund University in Svezia.
fonte: Jama Network Open
Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose
È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications
Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report
Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”
Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose
È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications
Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report
Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”
Gli oppioidi sviluppano 'tolleranza', ovvero subiscono una progressiva riduzione dell'efficacia col rischio di doverne aumentare progressivamente la dose
Con questa possibilità di può aumentare l’importo dell’assegno pensionistico e anticipare la pensione, in misura pari al numero di anni riscattati
Un libro bianco rivela le sfide delle pazienti e di chi le assiste
Immunoterapia più chemioterapia raddoppia il tasso a lungo termine
Commenti