Con ovaio policistico +19% rischio di malattie cardiovascolari
Le giovani donne con ovaio policistico hanno maggior rischio di malattie cardiovascolari. A mettere in guardia è il risultato di uno studio pubblicato sullo European Journal of Preventive Cardiology, una rivista dell'European Society of Cardiology (ESC). Si stima che circa il 18% delle donne in età riproduttiva abbia la sindrome dell'ovaio policistico, condizione causata da un'alterazione ormonale che comporta la formazione di cisti multiple sulle ovaie, ciclo irregolare e difficoltà a rimanere incinta. Studi precedenti hanno osservato, inoltre, una maggiore prevalenza di questo disturbo nelle donne in sovrappeso o obese, in quanto collegato a un rallentamento del metabolismo.
Lo studio, guidato da Clare Oliver-Williams dell'Università di Cambridge, in Gran Bretagna, ha incluso 60.574 donne in trattamento per la fecondazione in vitro, dal 1994 al 2015, di cui il 10% avevano la sindrome dell'ovaio policistico. I ricercatori le hanno seguite, attraverso le cartelle cliniche, per nove anni, e durante questo periodo 2.925 (4,8%) pazienti hanno sviluppato malattie cardiovascolari, ma quelle con ovaio policistico avevano un rischio maggiore del 19% rispetto alle altre di soffrirne. "Ciò può essere dovuto - spiega Clare Oliver-Williams - al fatto che queste donne hanno maggiori probabilità di essere in sovrappeso e soffrire di pressione alta e diabete rispetto alle loro coetanee. Essere consapevoli dei rischi cardiaci significa però anche poter agire in modo concreto al riguardo". Ad esempio, conclude, "queste persone dovrebbero essere invitate a cercare un supporto mirato per perdere peso, fare più esercizio fisico e seguire una dieta più sana", così da ridurre i fattori di rischio cardiovascolari.
fonte: European Journal of Preventive Cardiology
Lo rivela uno studio condotto dai neurologi del dipartimento di Scienze cliniche applicate e biotecnologiche dell'Università dell'Aquila, pubblicato online sul Journal of Neurology, Neurosurgery, and Psychiatry
Università dell'Arizona: l’uso di integratori sembra associato a un rischio inferiore di decesso per cancro, e a un tasso di mortalità superiore per malattie cardiovascolari
Il primo SGLT2i in Italia rimborsato, oltre che per il trattamento dello scompenso cardiaco cronico sintomatico, anche per il trattamento del diabete mellito di tipo 2 e della malattia renale cronica
In molti casi si può farlo in sicurezza, con qualche accortezza, come evidenzia l'American Heart Association (Aha)
Lo rivela uno studio condotto dai neurologi del dipartimento di Scienze cliniche applicate e biotecnologiche dell'Università dell'Aquila, pubblicato online sul Journal of Neurology, Neurosurgery, and Psychiatry
Il primo SGLT2i in Italia rimborsato, oltre che per il trattamento dello scompenso cardiaco cronico sintomatico, anche per il trattamento del diabete mellito di tipo 2 e della malattia renale cronica
In molti casi si può farlo in sicurezza, con qualche accortezza, come evidenzia l'American Heart Association (Aha)
Lo rivela uno studio ideato e coordinato dall'Università della Campania 'Vanvitelli', in collaborazione con vari enti
Unimpresa, dal nuovo taglio dell'Irpef annunciata dal Governo ne beneficeranno solo il 5% dei contribuenti: i calcoli
Calandra (FNO TSRM e PSTRP): Dietisti fondamentali per affrontare le sfide future legate alla salute e alla nutrizione
Annullate le decisioni che bloccarono la commercializzazione del farmaco Hopveus
"Si tratta di una reale emergenza sociale e sanitaria in cui il rapporto con il cibo, con il peso e con l’immagine corporea sono la punta dell’iceberg di un fenomeno le cui cause derivano da una molteplicità di fattori sociali, psicologici e biologic
Commenti