Studio nota livelli anormali di marker immunitari e infiammatori
Nonostante si guarisca dall'ebola, per anni continuano i suoi effetti nell'organismo. Un gruppo internazionale di ricercatori ha infatti scoperto come nel sangue, anche due anni dopo la guarigione, ci siano livelli anormali di marker immunitari e infiammatori. Questi risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature communications e sono stati raggiunti da un team di studio condotto dall'Inserm francese e dall'Università Parigi-Est Créteil. I ricercatori hanno analizzato i campioni di sangue di 35 persone. Questa analisi ha mostrato che anche quando i guariti non hanno più alcun virus rilevabile, hanno comunque un profilo immunitario specifico, diverso da quello delle persone che non hanno mai contratto la malattia. I ricercatori hanno identificato la presenza di cellule immunitarie, note come cellule T di memoria Cd4+ e Cd8+, che sono specifiche del virus e che sono rimaste nel sangue di tutti i 35 ex malati presi in esame.
fonte: Nature communications
Lo rivela uno studio pubblicato su MDPI Applied Sciences e condotto dal team di ricerca ed innovazione di ELT Group e della controllata E4Life in collaborazione con il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino
I risultati dello studio hanno dimostrato chiaramente che il trattamento con indometacina era associato a un significativo miglioramento dei sintomi e dei livelli di saturazione dell'ossigeno
Lo rivela un nuovo rapporto Global Antimicrobial Resistance and Use Surveillance System (Glass) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)
Attenzione al Covid e all'Rsv. Pregliasco: "Significativo aumento delle infezioni da Sars-CoV-2 che per le categorie a rischio può essere ancora pericoloso"
Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori
Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna
Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine
Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età
Commenti