Lo indica lo studio italiano pubblicato sulla rivista Thrombosis and Hemostasis e coordinato da Elvira Grandone
La riduzione dei livelli di una proteina, misurata in laboratorio nei primi giorni di ricovero di un paziente affetto da Covid-19, è legata ad un rischio maggiore di mortalità durante l'ospedalizzazione. Lo indica lo studio italiano pubblicato sulla rivista Thrombosis and Hemostasis e coordinato da Elvira Grandone, responsabile dell'Unità di Ricerca Emostasi e Trombosi dell'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia). I pazienti affetti da Covid-19 hanno manifestazioni più o meno gravi della malattia associate, prevedibilmente, a conseguenze cliniche che possono essere estremamente diverse. In tutte le forme della malattia, il minimo comune denominatore è un'infiammazione del rivestimento interno dei vasi sanguigni (endotelio). Pertanto, un danno più o meno grave dell'endotelio può comportare, nelle sue forme più severe, una compromissione permanente dello stesso organo con la formazione di piccoli coaguli all'interno dei vasi del microcircolo dei vari organi; tale fenomeno viene chiamato "microangiopatia trombotica".
fonte: Thrombosis and Hemostasis, Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo
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