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A Fadini il premio del Congresso europeo di diabetologia

Diabetologia Redazione DottNet | 21/09/2020 14:01

Il riconoscimento per gli studi sulle complicanze vascolari

Parla italiano la ricerca internazionale in occasione del 57° congresso della Società europea di diabetologia EASD, quest'anno in forma virtuale.   Presidente dell'EASD è Stefano Del Prato, già presidente della Società italiana di diabetologia (Sid). All'italiano Gianpaolo Fadini dell'Università di Padova è stato assegnato il premio Minkowski, il riconoscimento europeo più prestigioso nel campo delle ricerche sul diabete, per le sue ricerche sul ruolo delle alterazioni delle cellule staminali nelle complicanze vascolari del diabete. In occasione del congresso EASD, la SID, come ogni anno, promuove la ricerca dei giovani assegnando delle borse di studio, in collaborazione con l'azienda farmaceutica Lilly.

La Società, rileva il presidente Francesco Purrello, "ha da sempre sostenuto la ricerca ed i giovani ricercatori, in un paese come il nostro che purtroppo non sostiene la ricerca scientifica in modo sufficiente. Quindi risulta ancora più importante il ruolo della SID, che con borse di studio, finanziamenti alla ricerca e contributi per presentare i propri dati nei più importanti congressi internazionali, consente ai nostri giovani ricercatori di crescere".

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"Credo che questo premio a Fadini sia un ulteriore meritatissimo riconoscimento alla qualità della ricerca italiana in tema di diabetologia e metabolismo", sottolinea Agostino Consoli, presidente eletto SID. Al momento, spiega Fadini illustrando le ricerche in coso, "stiamo testando su modelli animali una serie di strategie terapeutiche, in grado di favorire la riparazione delle arterie. I ricercatori veneti hanno individuato una serie di target molecolari che, spegnendo l'infiammazione midollare,riuscirebbero ad evitare che vengano rilasciate in circolo cellule staminali che anziché riparare i vasi, come fanno le staminali sane, finiscono col danneggiarli ulteriormente". Questo, chiarisce, "rappresenta un interessante bersaglio farmacologico e all'Università di Padova abbiamo già brevettato un futuro trattamento. Si tratta di un anticorpo monoclonale". Questo farmaco, "oltre a favorire il rilascio delle cellule staminali, è anche in grado di renderle meno infiammatorie. Al momento è il trattamento più importante che abbiamo individuato e siamo molto fiduciosi per gli sviluppi futuri che potrebbero portare a terapie - conclude - in grado di contrastare le gravi complicanze vascolari che si osservano nelle persone con diabete". 

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