Ogni attacco costa 7.3 milioni dollari, maglia nera agli Usa
Virus informatici che sfruttano il nome dell'Organizzazione mondiale della Sanità, un attacco al ministero della Salute Usa in piena pandemia, strutture sanitarie colpite, in Italia anche lo Spallanzani, e persino un attacco ransomware che ha bloccato informaticamente un ospedale in Germania provocando la morte di una persona. Il cybercrime sta mettendo a dura prova il settore sanitario già sotto stress, con i costi per una violazione di dati che ammonta a 7,3 milioni per ogni attacco, molto al di sopra della media per altri settori colpiti che è di 3,86 milioni. E per scoprire una violazione ci vogliono in media 329 giorni. Lo dice il rapporto 'Cost of a Data Breach' commissionato da Ibm al Ponemon Institute che ha preso in esame diversi settori con quello sanitario, appunto, che ha registrato le cifre più alte.
Da un punto di vista georgrafico la maglia nera va agli Stati Uniti, dove il costo medio che un'azienda sanitaria paga per un attacco è pari a 8,64 milioni di dollari, con una crescita del 5,5% su base annua. In Europa invece chi paga di più per questo tipo di attacchi è la Germania (4,45 milioni di dollari); l'Italia a metà classifica (3,19 milioni). In fondo alla lista il Brasile con 1,12 milioni di dollari. Ma i record negativi per il settore sanitario non sono finiti: infatti è anche di quello in cui occorre più tempo per scoprire una violazione, con 329 giorni, contro i 280 in media degli altri settori. Secondo il rapporto, inoltre, le aziende che si sono meglio strutturate per affrontare il cybercrime con soluzioni di automazione sulla sicurezza e con un team 'ad hoc' risparmiano, rispettivamente, 3,58 e 2 milioni di dollari. Infine, secondo la ricerca il 52% delle violazioni di dati è causato da attacchi volontari di hacker o malintenzionati, mentre il 23% è dovuto a errori umani e il 25% da un mix delle due cause.
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