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Speranza, dobbiamo resistere ancora 7-8 mesi

Sanità pubblica Redazione DottNet | 01/10/2020 13:58

Non dobbiamo demonizzare i nostri giovani, abbiamo ancora bisogno del loro aiuto

 "Dobbiamo resistere col coltello tra i denti in questi 7-8 mesi difficili che ci attendono, ma mentre resistiamo dobbiamo anche guardare al futuro", afferma il ministro della Salute, Roberto Speranza, in visita allo stabilimento Sanofi di Anagni, dove partirà la produzione del vaccino anti-Covid a cui stanno lavorando in collaborazione le multinazionali Sanofi e Gsk.  "Dobbiamo cioè guardare al futuro e ricominciare a investire sulle cose che contano davvero perchè non c'è mai stata un'occasione così proficua per poter costruire la società del futuro. Le persone hanno capito - ha detto Speranza - che ci sono beni pubblici importanti. Il mercato da solo non può risolvere tutto e abbiamo bisogno di una relazione continua . Oggi ci sono le condizioni per rilanciare questa sfida anche in una grande sinergia tra le istituzioni e il privato" .

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 "I giovani hanno pagato un prezzo enorme ma a me non piace quando si demonizzano i nostri ragazzi . Hanno dato un contributo come tutti gli altri. In Estate c'è stato un momento di abbassamento della tensione che io ho provato ad evitare ma che era comprensibile dopo mesi così difficili, ma adesso dobbiamo ancora chiedere loro una mano". "Dobbiamo avere delle priorità, siamo in una fase difficile in cui dobbiamo scegliere le cose che contano davvero e personalmente conta di più portare mio figlio a scuola tutti i giorni in sicurezza e non portarlo a vedere una partita di calcio. Ma non è per sempre: torneremo allo stadio e in luoghi affollati ma non possiamo farlo oggi. Se oggi assumessimo il rischio di portare 30-40mila persone allo stadio prenderemmo un rischio sbagliato", ha precisato Speranza.  "Vorrei evitare le contrapposizione perchè ci sono tante persone che lavorano intorno agli stadi e tutto va considerato. Però oggi siamo costretti a scegliere e la priorità del governo - ha concluso - è la scuola".

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