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Ai medici di famiglia la prescrizione dei Nao

Medicina Generale Redazione DottNet | 16/10/2020 19:18

Scotti: "I medici di famiglia riaffermano un ruolo clinico che di fatto già esercitano senza essergli riconosciuto"

“L’adozione in via definitiva della Nota 97 dell’AIFA, nel consentire la prescrizione dei NAO ai medici di medicina generale oltre che agli specialisti è una buona notizia sia per molti pazienti che potranno evitare visite specialistiche finalizzate al solo rinnovo burocratico del piano terapeutico sia per i loro medici di famiglia nel riaffermare un ruolo clinico che di fatto già esercitano senza essergli riconosciuto. Sono fiducioso che lo stesso percorso sarà presto concluso anche per i farmaci per il diabete e per la BPCO ad oggi ancora di esclusiva pertinenza specialistica”. Così Silvestro Scotti, Segretario Nazionale della FIMMG, in merito alla determinazione AIFA del 14 ottobre che conferma le nuove regole per la prescrivibilità degli anticoagulanti orali introdotta il 12 giugno 2020 e che prevede la sostituzione del piano terapeutico in uso per i NAO con le schede di prescrizione e di follow up compilabili anche al di fuori dall’ambito specialistico.

Bene anche la progressiva informatizzazione delle schede di prescrizione nel superamento degli attuali moduli cartacei – prosegue Scotti – con la prospettiva che la fase di monitoraggio e la stessa Nota siano progressivamente abbandonate a fronte della dimostrazione di appropriatezza prescrittiva dei medici”.

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“Con la prescrizione diretta dei NAO il medico di medicina generale torna ad essere prescrittore anziché trascrittore – prosegue Alessandro Dabbene dell’esecutivo nazionale FIMMG – confermando di essere il principale riferimento per i propri assistiti affetti da patologie ad alta prevalenza quale la fibrillazione atriale e di possedere le competenze cliniche per la gestione in autonomia del follow up e della terapia, riservando allo specialista l’opportuna consulenza in caso di scompenso o complicanze.  Con l’implementazione della diagnostica di primo livello e della telemedicina nello studio del medico di famiglia – conclude Dabbene -  la gestione della fibrillazione atriale troverà ulteriore supporto per una presa in carico efficace del paziente cronico da parte del medico di medicina generale”.

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