Magrini (Aifa): "Nei primi 3-6 mesi del 2021 non ci sarà una vaccinazione di massa: questo sarà un compito che affronteremo verso l'Estate
Una app per il monitoraggio delle persone che saranno vaccinate contro il virus SarsCov2 e la previsione dell'obbligo di vaccinazione solo in "casi estremi" e per particolari categorie. Si delinea la strategia vaccinale anti-Covid che verrà messa in atto in Italia già a partire da metà gennaio, quando saranno vaccinabili con le dosi iniziali del primo vaccino disponibile circa 1,7 milioni di persone. La vaccinazione allargata a tutta la popolazione sarà invece attuabile prima dell'estate. A chiarire alcuni dei punti del piano organizzativo per la gestione della campagna vaccinale anti-Covid, al quale sta lavorando anche il commissario straordinario Domenico Arcuri, è il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Nicola Magrini. A partire dai numeri e dai tempi. Ma la questione resta dibattuta ed il leader di Iv Matteo Renzi chiede che per la distribuzione del vaccino entri in campo l'esercito .
A gennaio, rileva, "avremo 3 milioni e mezzo di vaccini e non si gestiscono alla carlona, ci vogliono i professionisti e nell'esercito ci sono. Conosco Arcuri ma è esagerato che qualsiasi cosa la faccia Arcuri". Dal canto suo, Magrini ha spiegato che "come Aifa, stimoleremo ulteriori studi per una farmacovigilanza attiva anche con mezzi innovativi, come un'app" per il monitoraggio dei vaccinati. Al momento, ha ricordato ribadendo la sicurezza dei sieri allo studio, ci sono 45 vaccini già in sperimentazione nell'uomo, di cui 3 ormai alle fasi conclusive di studi clinici di ampie dimensioni su diverse decine di migliaia di pazienti: "Possiamo dire che questi studi potranno garantire una buona valutazione dei benefici e dei rischi di questi tre vaccini".
Insomma, torna a ribadire, per il vaccino Covid non è stata saltata alcuna fase di studio, "non ci sono state scorciatoie - precisa, anche in riferimento ai dubbi espressi dal virologo Andrea Crisanti - nè devono esserci". E per quegli italiani incerti sul vaccino - 1 su 6 per alcune rilevazioni - è necessaria una campagna informativa "rispettosa" e "va aperto un dialogo". I test sui vaccini, intanto, proseguono e l'Italia si conferma in prima linea. Il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha infatti annunciato che due centri di eccellenza della Regione saranno coinvolti nella sperimentazione del vaccino Oxford-AstraZeneca-Irbm, uno dei più avanzati. I test inizieranno a dicembre al Sant'Orsola di Bologna e nell'azienda ospedaliera-universitaria di Modena. La Regione Lazio, invece, sta preparando il piano per i primi 200 mila vaccini Covid, destinati al personale sanitario e delle Rsa compresi gli anziani, tutti i medici di famiglia, i pediatri e i farmacisti. L'aspettativa, dunque, è alta, ma c'è chi invita alla cautela come la virologa Ilaria Capua. I vaccini, afferma, "sono solo uno degli strumenti in campo per gestire e progressivamente ridurre l'emergenza, ma non sono magici". Arriveranno "forse a fine inverno ma - avverte - ci potrebbe volere un mese per raggiungere l'immunità".
Con uso tempestivo +50-70% di sopravvivenza ad arresto cardiaco
Schillaci: stili di vita sani ed equo accesso alle cure per garantire futuro di benessere
Schillaci: "è volontà politica. Si risponda delle inadempienze"
"I limiti di tempo massimi, entro i quali deve essere garantita una prestazione ambulatoriale, prescritta con ricetta rossa e dematerializzata, variano a seconda del grado di priorità"
Più formazione per vincere sfida arresto cardiaco improvviso
I vaccini sono adattati alla variante JN.1. Possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri
Bellantone: "la sicurezza dell’assistito è un pilastro fondamentale della qualità delle cure ed è un diritto inalienabile di ogni persona"
"Uso corretto delle risorse non avviene in tutte le regioni"
Commenti