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Piano vaccini, cuore della campagna tra primavera e estate: ecco come

Farmaci Redazione DottNet | 02/12/2020 19:34

Prima ai medici e agli over-80, poi alla fascia 60/70 anni e via via alle altre categorie come lavoratori essenziali, compresi quelli della scuola. Ci sarà il coinvolgimento dell'esercito. La Gran Bretagna brucia i tempi: procedure di approvazioni pi

Prima ai medici e agli over-80, poi alla fascia 60/70 anni e via via alle altre categorie come lavoratori essenziali, compresi quelli della scuola. Ci sarà il coinvolgimento dell'esercito. La Gran Bretagna brucia i tempi: procedure di approvazioni più brevi

Dai tempi alla logistica, dalle categorie da immunizzare prioritariamente alle forze in campo per attuare quella che si annuncia la più grande campagna di vaccinazione mai realizzata in Italia. Sono otto gli 'assi' portanti del Piano strategico per i vaccini Covid illustrato oggi prima al Senato e poi alla Camera dal ministro della Salute Roberto Speranza.
    - GRATUITA': l'acquisto del vaccino è centralizzato e verrà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani. "Nessuna diseguaglianza sarà ammissibile nella campagna di vaccinazione".
    - NUMERO DOSI: l'Italia ha opzionato 202.573.000 dosi di vaccino, che rappresenterebbero una dotazione sufficientemente ampia per poter potenzialmente vaccinare tutta la popolazione e conservare delle scorte di sicurezza. E' molto probabile che saranno necessarie due dosi per ciascuna vaccinazione, a breve distanza. Se tutti i processi autorizzativi andassero a buon fine, l'Italia potrebbe contare sulla disponibilità delle seguenti dosi: per il contratto con AstraZeneca 40,38 milioni di dosi, per il contratto con Johnson & Johnson 26,92 milioni, per il contratto con Sanofi 40,38 milioni, per il contratto con Pfeizer-BioNTech 26,92 milioni, per il contratto con CureVac 30,285 milioni, per il contratto con Moderna 10,768 milioni.
    - TEMPI: ci sono le condizioni perché l'Ema arrivi a concedere una prima autorizzazione all'immissione in commercio del vaccino già entro l'anno. Ad oggi sono state indicate due date da Ema che potrebbe esprimersi il 29 dicembre sul vaccino Pfizer-Biontech e il 12 gennaio sul vaccino Moderna. Queste due aziende nel primo trimestre del 2021 da contratto dovrebbero fornire all'Italia rispettivamente 8,749 milioni di dosi e 1.346.000 di dosi. Il cuore della campagna vaccinale sarà tra la prossima primavera e l'estate.
    - CATEGORIE PRIORITARIE: saranno vaccinate in via prioritaria, nelle fasi iniziali, tre categorie pari a circa 20 milioni di persone. Si tratta di operatori sanitari e socio-sanitari; residenti e personale delle Rsa; persone in età avanzata. Si procederà poi alle altre categorie di popolazione, tra cui quelle appartenenti ai servizi essenziali quali gli insegnanti e il personale scolastico, le Forze dell'ordine, il personale delle carceri e dei luoghi di comunità.
    - LOGISTICA: per i vaccini con catena del freddo standard si adotterà un modello di distribuzione con un sito nazionale di stoccaggio e una serie di siti territoriali. I vaccini che invece necessitano di una catena del freddo estrema verranno consegnati direttamente dall'azienda produttrice presso 300 punti vaccinali sul territorio. Per la distribuzione saranno coinvolte le Forze armate.
    - PERSONALE IN CAMPO: nella fase iniziale della campagna vaccinale si prevede una gestione centralizzata della vaccinazione, con l'identificazione di siti ospedalieri e l'impiego di unità mobili. Il personale delle unità vaccinali sarà costituito da medici, infermieri, assistenti sanitari, operatori socio-sanitari e personale amministrativo di supporto.  Si stima al momento un fabbisogno massimo di circa 20.000 persone. Inoltre, migliaia di giovani laureati in medicina, iscritti ai primi anni delle scuole di specializzazione, parteciperanno alla campagna, che rappresenterà una parte del loro percorso formativo.
    - SISTEMA INFORMATIVO: sarà interfacciabile con i diversi sistemi regionali e nazionali, per poter ottimizzare tutti i processi organizzativi e gestionali, dalle forniture fino alla programmazione e gestione delle sedute vaccinali.
    - FARMACOSORVEGLIANZA: per assicurare il massimo livello di sicurezza nel corso della campagna di vaccinazione. L'obiettivo è quello di predisporre una sorveglianza aggiuntiva sulla sicurezza dei vaccini stessi, monitorando gli eventuali eventi avversi ai nuovi vaccini Covid. L'Agenzia italiana del farmaco, inoltre, avvierà studi indipendenti e si doterà di un comitato scientifico specifico per tutto il periodo della campagna vaccinale.

Le prime fasi

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Pronto il piano vaccini anti-Covid: saranno 202 milioni le dosi disponibili dal primo trimestre 2021. Inizialmente, il vaccino andrà al personale medico e sanitario e rsa: prima agli over-80, poi alla fascia 60/70 anni e via via alle altre fasce come lavoratori essenziali, compresi quelli della scuola. Ci sarà il coinvolgimento dell'esercito.  E' quanto prevede, come si apprende da fonti di maggioranza, l'appunto sul piano vaccini che il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha illustrato oggi ai Capigruppo della maggioranza nella riunione a Palazzo Chigi, alla presenza anche del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Il piano prevede l'implementazione della rete per monitorare le vaccinazioni, con un sistema informativo ad hoc collegato con sistemi regionali.

Ci sarà un doppio monitoraggio, con vigilanza sulle vaccinazioni e sorveglianza immunologica. Come già ribadito da Speranza, secondo un'ottica europea, non si partirà con la previsione dell'obbligo vaccinale ma con la persuasione e informazione.  L'obiettivo è raggiungere l'immunità di gregge, il che significa vaccinare 40 mln di italiani.  Tra i primi vaccini che saranno disponibili in Italia vi è quello della Pfizer, che arriverà tra il 23 e il 26 gennaio e le dosi andranno direttamente ai 300 punti di arrivo individuati, che sono gli ospedali. Il piano prevede inoltre che la distribuzione del vaccino sia interamente statale: la gestione sarà centralizzata e il vaccino sarà distribuito secondo decisioni mediche e scientifiche.  Dopo una prima fase in cui le vaccinazioni riguarderanno le categorie più a rischio, si procederà alle vaccinazioni di massa utilizzando grandi spazi pubblici come palestre, spazi aperti e fiere. Tutto ciò considerando che allo stato della conoscenza odierna ogni dose ha bisogno di richiamo e non si conosce la durata dell'immunità.

Nel piano di Speranza, si rileva inoltre come non si possa far coincidere la terza ondata eventuale con la campagna vaccinale. Per questo, l'obiettivo è ora la flessione della curva epidemiologica. Intanto, la corsa al vaccino prosegue a ritmo accelerato tra le aziende interessate. Biontech e Pfizer hanno presentato la richiesta di autorizzazione per il loro vaccino all'Ema (Agenzia europea dei farmaci), che dovrebbe dare la sua risposta per il 29 dicembre, e il 12 gennaio all'azienda americana Moderna.   AstraZeneca ha invece fatto sapere che consegnerà tutta la documentazione per l'approvazione del vaccino, che sta sviluppando con l'università di Oxford, alle agenzie regolatorie tra 7 giorni. L'Ema dal canto suo ha assicurato una valutazione con tempi accelerati per le domande di autorizzazione presentate da BioNTech-Pfizer e Moderna, sempre che i dati presentati saranno sufficientemente solidi per trarre conclusioni sulla qualità, sicurezza ed efficacia del vaccino.

Nel dibattito interviene anche il Comitato nazionale di bioetica che, in un parere sul tema, invita a non "ridurre i tempi della sperimentazione, indispensabili sul piano scientifico, bioetico e biogiuridico, per garantire la qualità e la protezione dei partecipanti". Per il Comitato, inoltre, non è da "escludere l'obbligatorietà del vaccino in casi di emergenza, soprattutto per i gruppi professionali maggiormente esposti all'infezione e alla sua trasmissione". Infine il Cnb ha invitato a considerare il vaccino un "bene comune" e a fare una "riflessione etica nell'ambito delle scelte di distribuzione". A tal fine anche le aziende farmaceutiche dovranno riconoscere "la propria responsabilità sociale in questa grave condizione pandemica" ai fini della produzione e distribuzione.

All'estero

Nella corsa al vaccino anti-Covid la Gran Bretagna brucia i tempi ed approva, primo Paese al mondo, il siero della Pfizer-BioNTech che sarà disponibile nel Paese a partire dalla prossima settimana. Ma anche l'Italia avvia la macchina che porterà alla più grande campagna di vaccinazione mai attuata con la presentazione, oggi in Parlamento, del Piano per i vaccini Covid da parte del ministro della Salute Roberto Speranza. Un piano strategico che si basa, innanzitutto, su un principio di assoluta eguaglianza: l'acquisto del vaccino è infatti centralizzato e verrà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani.   La prima che partirà con le immunizzazioni sarà proprio la Gran Bretagna, con la priorità agli anziani delle case di riposo e al personale medico. Ma anche se l'agenzia indipendente di controllo e regolazione dei farmaci inglese (Mrha) ha assicurato che l'approvazione del farmaco è avvenuta nel rispetto delle più scrupolose verifiche scientifiche e "senza prendere scorciatoie", le critiche non sono mancate.

A partire dall'Agenzia europea per i medicinali (Ema), incaricata di approvare i vaccini Covid-19 per l'Unione Europea, che ha affermato che la sua procedura di approvazione è più lunga e più appropriata in quanto si basa su più prove e richiede più controlli rispetto alla procedura di emergenza scelta dalla Gran Bretagna. Definisce invece quello inglese un "passo sostanzialmente politico non privo di rischi" Guido Rasi, fino a pochi giorni fa alla guida dell'Ema.  Non solo la Gran Bretagna. Il leader russo Putin ha chiesto di iniziare la vaccinazione su larga scala alla fine della prossima settimana ed anche la Turchia prevede l'avvio delle vaccinazioni dal prossimo 11 dicembre, partendo con 20 milioni di dosi del vaccino cinese Sinovac. Intanto, sempre l'Ema ha avviato una revisione continua del vaccino di Janssen-Cilag, azienda del gruppo Johnson & Johnson. E' il quarto, dopo quelli di Astrazeneca, Pfizer e Moderna, per cui viene avviato il cosiddetto iter accelerato di 'rolling review'. 

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