asato su nanoparticelle a mosaico, bene primi test su topi
In via di sviluppo un vaccino 'jolly' che funziona non solo contro SarsCoV2, ma anche contro altri coronavirus che dagli animali potrebbero fare il salto di specie all'uomo causando future pandemie. Questa nuova tecnologia prevede l'uso di nanoparticelle a mosaico, che una volta iniettate nell'organismo presentano al sistema immunitario pezzi di proteine di otto diversi coronavirus: sperimentate sui topi, hanno indotto la produzione di anticorpi ad ampio spettro, capaci di riconoscere e attaccare SarsCoV2 e altri virus simili non presenti nel vaccino. Il risultato è pubblicato su Science dai ricercatori del California Institute of Technology (Catech). La nanoparticella a mosaico, inizialmente ideata all'Università di Oxford, è strutturata come una gabbia composta da 60 proteine identiche fra loro, ciascuna delle quali presenta in superficie una piccola 'etichetta' che agisce come un velcro. I ricercatori californiani guidati da Alexander Cohen hanno pensato di attaccarci i frammenti delle proteine Spike di otto diversi coronavirus che circolano nel mondo animale, in particolare tra pipistrelli e pangolini.
"Tenere alti livelli di biosicurezza anche dopo la vaccinazione"
Efficacia prossima all'80%, buona protezione anche negli anziani
Il pericoloso patogeno scatena un'infezione potenzialmente mortale
Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, "se non arriveremo a una vera e propria endemia, potremo sicuramente avere focolai molto più consistenti rispetto al passato"
Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo
Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta
La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide
Lo rnivela un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze
Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un
"Nello specifico riteniamo che sia utile emettere solo il certificato che documenta l’inizio dell’infortunio, ritendo pertanto non necessario né appropriato il rilascio di altre certificazioni successive"
Di Silverio: "Questa riforma rappresenta a nostro avviso un tentativo di ulteriore parcellizzazione basata sulla spesa storica nella logica del povero sempre più povero e ricco sempre più ricco"
Il punteggio medio (in una scala da 0 a 10) per i medici è passato da 7,3 nel 2021 a 6,9 nel 2023 e, analogamente, per il personale sanitario non medico da 7,2 a 6,8
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