È un nuovo approccio suggerito da un team internazionale di ricercatori coordinato dall'Università di Ferrara
Cellule ingegnerizzate come 'micro-software' per tentare di prevedere e bloccare le crisi epilettiche, manifestazione clinica più debilitante e pericolosa dell'epilessia. È un nuovo approccio suggerito da un team internazionale di ricercatori coordinato dall'Università di Ferrara nell'ambito del progetto 'Prime' (Personalised living cell synthetic computing circuit for sensing and treating neurodegenerative disorders) finanziato dalla Commissione europea. "Obiettivo del progetto - spiega il coordinatore Michele Simonato del dipartimento di Neuroscienze e riabilitazione di Unife - è la realizzazione di cellule ingegnerizzate che agiscono come un micro-software, cioè che funzionano sulla base di un algoritmo attivato da segnali chimici che compaiono nel cervello poco prima di una crisi epilettica".
Il finanziamento per progetti di Ricerca su prevenzione e fasi precoci della malattia di Alzheimer ed uno studio basato su tecniche di arte-terapia nel trattamento di persone affette da Alzheimer o Disturbo Cognitivo Lieve
Un’indagine di IQVIA Italia, leader mondiale nei dati sanitari e farmaceutici, fotografa lo scenario attuale italiano sulla malattia del Parkinson
Concluso a Parma il XXIV Congresso Nazionale della SIRN: crescono le adesioni e la multiprofessionalità
La fase Rem carente riduce il volume di un'area del cervello
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Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
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