E' una piccola molecola che prende di mira il trasportatore di glutammina Slc1A5, che ha come compito di "pompare" i nutrienti direttamente nelle cellule tumorali
Affamare il tumore e rallentare la sua crescita: è questo l'obiettivo che ha portato i ricercatori del Sanford Burnham Prebys Medical Discovery Institute a identificare un farmaco che in futuro potrebbe essere usato per bloccare l'assorbimento della glutammina, una fonte di cibo chiave per molte forme di cancro, e rallentare anche la crescita del melanoma, una forma di tumore della pelle. Si tratta di una piccola molecola che prende di mira il trasportatore di glutammina Slc1A5, che ha come compito di "pompare" i nutrienti direttamente nelle cellule tumorali.I ricercatori sanno che i tumori in rapida crescita sono in grado di riprogrammare il loro metabolismo per generare energia extra per sopravvivere e crescere.
A più di cinque anni dall’arrivo in Italia della prima terapia genica, le CAR-T sono una realtà nella pratica clinica: crescono i successi nel trattamento di alcune patologie onco-ematologiche
Il trattamento in prima linea con daratumumab in somministrazione sottocutanea e in combinazione con bortezomib, lenalidomide e desametasone ha mostrato nei pazienti eleggibili a trapianto una sopravvivenza di circa 17 anni
I risultati di uno studio della Fondazione Tettamanti e dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII sono stati pubblicati sul “Blood Cancer Journal”
Da Lilly arriva “The Life Button” un bottone per non “perdere il filo” delle cure
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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