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Camminare aumenta l'afflusso di sangue al cervello

Neurologia Redazione DottNet | 03/04/2021 19:24

Coloro che hanno eseguito un esercizio aerobico hanno mostrato una minore rigidità dei vasi sanguigni nel collo e un aumento del flusso globale di sangue al cervello

Svolgere un'attività fisica, come camminare a passo sostenuto, non fa bene solo al corpo ma anche al cervello. E il motivo è che ne aumenta l'afflusso di sangue e l'ossigenazione. A evidenziarlo è uno studio pubblicato online sul Journal of Alzheimer's Disease e condotto su anziani con una lieve perdita di memoria, che hanno seguito un programma di esercizi per un anno.  Circa il 25% delle persone dopo i 65 anni inizia ad avere un lieve decadimento cognitivo che ne influenza la memoria e le capacità di ragionamento e che, in alcuni casi progredisce verso la demenza. Come studi hanno mostrato, questo è collegato a un ridotto afflusso di sangue al cervello dovuto a un irrigidimento dei vasi sanguigni che portano ossigeno alle cellule. Lo studio è stato condotto su 48 tra uomini e donne dai 55 a 80 anni con una diagnosi di lieve decadimento cognitivo. I volontari sono sottoposti a test e risonanza magnetica al cervello e sono stati assegnati casualmente a un gruppo impegnato in un programma di esercizi aerobici moderati (da 3 a 5 sessioni da 30-40 minuti di esercizio come una camminata) o a uno che ha fatto solo stretching per un anno. Coloro che hanno eseguito un esercizio aerobico hanno mostrato una minore rigidità dei vasi sanguigni nel collo e un aumento del flusso globale di sangue al cervello, mentre questi cambiamenti non sono stati trovati nelle persone che hanno seguito il programma di stretching. I ricercatori stanno ora indagando se possano precedere anche cambiamenti nelle capacità di memoria e ragionamento. "Abbiamo dimostrato per la prima volta con un esperimento randomizzato che, negli anziani, l'esercizio fisico porta un flusso maggiore di sangue verso il cervello" ma "questo fa parte di un corpo crescente di prove che collega l'esercizio alla salute del cervello", afferma il coautore senior dello studio Rong Zhang, professore di neurologia all'University of Texas Southwestern, negli Usa.

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fonte: Journal of Alzheimer's Disease

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