Le persone con dislessia hanno un modo profondamente diverso e molto più difficile di campionare le informazioni visive rispetto ai normali lettori
I movimenti oculari delle persone con dislessia, significativamente diversi da quelli di chi non ha questa problematica, rivelano strategie di lettura laboriose e inefficienti. Lo evidenzia una ricerca della concordia University, pubblicata su Scientific Reports. Lo studio ha utilizzato la tecnologia di tracciamento oculare per registrare i movimenti e ha concluso che le persone con dislessia hanno un modo profondamente diverso e molto più difficile di campionare le informazioni visive rispetto ai normali lettori. I ricercatori volevano affrontare una questione centrale nel campo: le difficoltà di lettura sono un risultato di origine cognitiva o neurologica o dei movimenti oculari che guidano l'assorbimento delle informazioni durante la lettura? "Abbiamo visto che c'era un vero spettro di velocità di lettura, con alcune velocità tra gli studenti dislessici fino a un terzo rispetto a quella dei lettori più veloci nel gruppo di controllo", afferma l'autore principale Léon Franzen.
Il trattamento con brexpiprazolo (2-4 mg/die) ha ridotto significativamente i sintomi della schizofrenia misurati dal punteggio totale PANSS rispetto al placebo
Molecola agisce sulla neuroinfiammazione e rallenta la progressione della patologia. In Italia 50mila pazienti
Lanciata l’Alleanza italiana per la Salute del Cervello, un’organizzazione strutturata a firma 'One Brain One Health' e 'Italian Brain Health Strategy'
Lo rivela uno studio condotto da un team di bioingegneri dell'Università di Pisa, Gaetano Valenza, Zoran Matić e Vincenzo Catrambone, pubblicato su Nature Reviews Cardiology
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
Commenti