Canali Minisiti ECM

Dislessia, i movimenti oculari indicano chi ne soffre

Neurologia Redazione DottNet | 29/04/2021 16:30

Le persone con dislessia hanno un modo profondamente diverso e molto più difficile di campionare le informazioni visive rispetto ai normali lettori

 I movimenti oculari delle persone con dislessia, significativamente diversi da quelli di chi non ha questa problematica, rivelano strategie di lettura laboriose e inefficienti. Lo evidenzia una ricerca della concordia University, pubblicata su Scientific Reports. Lo studio ha utilizzato la tecnologia di tracciamento oculare per registrare i movimenti e ha concluso che le persone con dislessia hanno un modo profondamente diverso e molto più difficile di campionare le informazioni visive rispetto ai normali lettori. I ricercatori volevano affrontare una questione centrale nel campo: le difficoltà di lettura sono un risultato di origine cognitiva o neurologica o dei movimenti oculari che guidano l'assorbimento delle informazioni durante la lettura? "Abbiamo visto che c'era un vero spettro di velocità di lettura, con alcune velocità tra gli studenti dislessici fino a un terzo rispetto a quella dei lettori più veloci nel gruppo di controllo", afferma l'autore principale Léon Franzen.

Ma utilizzando una varietà di misure per mettere insieme un profilo completo, abbiamo scoperto che la differenza di velocità non era il risultato di tempi di elaborazione più lunghi di informazioni visive non linguistiche. Ciò ha suggerito che ci fosse un collegamento diretto ai movimenti oculari". Franzenosserva inoltre che quando i partecipanti con dislessia leggono un testo, si fermano più a lungo per raccogliere le informazioni ma non hanno problemi a integrare i significati delle parole nel contesto di una frase. 

Commenti

I Correlati

Tra il 1990 e il 2021, i disturbi neurologici sono stati la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte a livello globale, con nove milioni di decessi all'anno

Pubblicato su «Brain communications» lo studio congiunto dell’Università di Padova e della Statale di Milano sulle specificità del cervello e sul ciclo di vita di un piccolo animale marino che vive nella Laguna Veneta

Il 90% circa dei pazienti trattati in prima linea con ofatumumab fino a 6 anni non ha rilevato progressione della disabilità indipendente dall’attività di recidiva (PIRA). Lo conferma l’analisi dello studio di estensione ALITHIOS in aperto

Raccolte prove di deficit cognitivi a distanza di tempo in persone colpite gravemente dalla malattia

Ti potrebbero interessare

Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata

Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori

Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione

All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti

Ultime News

Appello alle Istituzioni di specialisti e esperti della Società Italiana di Genetica Umana riuniti nel 27° Congresso Nazionale a Padova

La classifica ha individuato una virtuale top 3 per le principali categorie del settore: farmacisti, specialisti della nutrizione, fisioterapisti, medici e specialisti del benessere mentale

Tra il 1990 e il 2021, i disturbi neurologici sono stati la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte a livello globale, con nove milioni di decessi all'anno

Per continuare a mantenere competitive le imprese e valorizzare l’eccellenza del settore italiano, l’Associazione auspica e lavora in favore di un’armonizzazione della regolamentazione sugli integratori a livello europeo