Bassetti, nella stanza con un malato non c'è traccia del virus in aria
La trasmissione del covid in ambienti chiusi per aerosolizzazione sarebbe "molto meno probabile" rispetto al contagio per contatto diretto con gocce di saliva, il cosiddetto 'droplet', o ciò che rimane sulle mani e le superfici. E' la tesi emersa da uno studio scientifico condotto da un team di ricerca all'ospedale San Martino di Genova illustrato all'ANSA dall'infettivologo Matteo Bassetti in occasione della Giornata mondiale dedicata all'igiene delle mani. "Nell'ambito della sorveglianza che l'ingegneria chimica del policlinico porta avanti è stato posto un gorgogliatore all'interno di alcuni reparti a rischio con pazienti covid positivi - spiega Bassetti -: lo strumento non ha rilevato tracce di virus nell'aria".
A livello globale, riferisce l'Oms, sono segnalati 6.823 casi di Mpox e 16 decessi
Studio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in collaborazione con l’Università di Roma “Tor Vergata” e il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston
Somministrato per iniezione due volte l'anno, il farmaco ha dimostrato un'efficacia di oltre il 99,9% nel prevenire il contagio negli adulti e negli adolescenti, talmente alta da poter essere considerato funzionalmente simile a un vaccino
Metà dei casi in Sud Sudan e Afganistan, un miliardo a rischio
Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori
Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna
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